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FASE 2- DE PETRIS (LeU): “LE LINEE GUIDA SONO ADEGUATE A RIPARTIRE SENZA AZZARDI. SONO INIMMAGINABILI GLI AIUTI ITALIANI ALLE AZIENDE CON SEDE LEGALE E FISCALE IN ALTRI PAESI”

Le linee guida predisposte dal governo sono adeguate alla necessità del Paese di ripartire senza però abbassare la guardia, con prudenza e senza azzardi. Particolarmente importante è l’equilibrio positivo raggiunto nel rapporto, delicato e importantissimo, tra governo centrale e amministrazioni regionali. Solo lo sforzo comune e coordinato di tutti può dare la spinta necessaria a un Paese che è pronto a ripartire con il senso di responsabilità che ha già dimostrato di avere”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Il presidente Conte ha anche fatto molto bene a chiarire che nell’Unione europea bisognerà risolvere il problema dei Paesi che fanno dumping fiscale. Ma proprio per questo è inimmaginabile che gli aiuti dello Stato italiano vadano a quelle aziende che si avvantaggiano di quel dumping e non hanno le sedi fiscale e legale in Italia”.

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AUTONOMIA – DE PETRIS (LeU): “BENE CONTE SULLE ASSUNZIONI DEI DOCENTI MA SANITA’, AMBIENTE E FISCO SONO ALTRETTANTO DECISIVI PER L’UNITA’ NAZIONALE E L’UGUAGLIANZA DEI CITTADINI”

 

“Conte ha fatto bene a fermare l’assunzione regionale dei docenti, che avrebbe instaurato sistemi e livelli di insegnamento differenziati nelle Regioni italiane violando così clamorosamente il dettato costituzionale. Non vorrei però che questa decisione giusta funzionasse da alibi per varare sistemi differenziati su fronti altrettanto decisivi per la difesa della coesione del Paese e del principio di uguaglianza, come la sanità, l’ambiente e la ripartizione del gettito fiscale”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“L’unità nazionale e il principio d’uguaglianza di tutti i cittadini sono princìpi costituzionali essenziali per la nostra democrazia. Dunque la difesa dell’assunzione dei docenti non può essere barattata con altri elementi che minerebbero altrettanto profondamente quei princìpi costituzionali e tanto meno con altre ‘merci politiche’, nell’eterno mercanteggiamento di questa maggioranza. E’ comunque assurdo e inqualificabile che tutta questa trattativa prosegua senza mai chiamare in causa il Parlamento, costretto da mesi a fare da spettatore muto. E’ questa la vera riforma costituzionale che questo governo sta realizzando nei fatti: ridurre il Parlamento a orpello privo di potere”.

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AUTONOMIE – ERRANI E DE PETRIS (LeU): “LE RISPOSTE DI CONTE NON RASSICURANO SUL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE E SULLE PREROGATIVE DEL PARLAMENTO”

“La risposta del presidente del consiglio alla nostra interrogazione sulle autonomie differenziate non ci ha rassicurato. Il presidente Conte ha infatti evitato di dire una parola chiara sui nodi principali del problema. Non basta dire che le risorse per tutte le Regioni resteranno invariate senza chiarire se le competenze dalle quali dipende l’effettivo rispetto del dettato costituzionale sull’eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini, come Sanità, Istruzione e Politiche ambientali, resteranno allo Stato centrale. E’ essenziale inoltre che il punto di partenza sia una definizione precisa dei Lep  e che i princìpi cardine siano fissati rigorosamente prima di qualsiasi passo ulteriore”, commentano i senatori di LeU Loredana De Petris e Vasco Errani dopo la risposta del premier Conte all’interrogazione di LeU sulle autonomie differenziate.

“Tanto meno ci si può accontentare della  generica promessa di coinvolgere il Parlamento. In una materia che tocca così a fondo sia la vita dei cittadini che il rispetto della Costituzione è necessario che il Parlamento possa intervenire, discutere e ed emendare a fondo il testo. Deve pertanto essere detto senza ambiguità dal governo stesso che non si può applicare a questa materia l’art. 8 della Costituzione, che regola i rapporti con le minoranze religiose. Si tratta di due materie diversissime e distanti che non ha alcun senso confondere”, concludono i senatori di LeU.

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MANOVRA. DE PETRIS (LEU): “INCOSTITUZIONALE LA NORMA SUI CAMBI DI DESTINAZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO”.

 

“Con l’illusione di incassare più fondi dalla svendita del patrimonio pubblico, il Governo calpesta le competenze costituzionali di Comuni e Regioni in materia di assetto del territorio. Cambi di destinazione, ma anche demolizioni e ricostruzioni di edifici pubblici alienati, saranno possibili in via diretta, scavalcando completamente i pareri e la volontà degli enti locali”.

E’ quanto dichiara Loredana De Petris, senatrice di LeU e capogruppo del Misto a Palazzo Madama, in merito al contenuto dell’emendamento del Governo 1.7000 alla manovra di Bilancio, concernente le procedure di alienazione del patrimonio pubblico.

“Per gli edifici pubblici di pregio localizzati nei centri storici per esempio a Roma, il Palazzo degli Esami a Trastevere e l’ex-ospedale San Giacomo, già in via di alienazione, dobbiamo prepararci ad operazioni speculative col timbro dell’Agenzia del Demanio, con la possibilità di accedere direttamente alle più remunerative destinazioni commerciali. Una controriforma costituzionale inserita nella manovra di bilancio, una vera perla del governo giallo-verde”.

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