“Il primo punto riguarda la vaccinazione, che apre una prospettiva nuova e positiva. I risultati per ora sono certamente positivi ma non bisogna fare del trionfalismo. Si tratta di un percorso difficile e molto complicato, perché una cosa è vaccinare gli operatori sanitari e delle Rsa, tutt’altra procedere con una vaccinazione di massa. Servirà una capacità organizzativa che impegnerà tutti, e servirà anche una grande capacità di convinzione a tutto campo. Il secondo punto chiave è la pandemia. I dati sono in crescita, questo è indiscutibile. Quindi è inutile continuare con uno scontro tutto ideologico tra chi vuole aprire e chi vuole chiudere. Se praticamente tutta l’Europa sta adottando norme più restrittive una ragione c’è e con questo quadro drammatico dovremo vedercela fino a che non avremo raggiunto l’immunità di gregge con la vaccinazione. Infine bisogna continuare con grande serietà a governare questo processo di gestione della pandemia e allo stesso tempo affrontare la questione dei ristori. Su questo fronte potremmo lavorare insieme su una cosa fondamentale: la costruzione di un sistema di ristori fondato sul fatturato e sul meccanismo fiscale. Il Governo si è detto disponibile a lavorare in questa direzione grazie alla quale potremmo dare alcune certezze, mentre l’elemento più critico, oggi, è proprio l’incertezza, sia dal punto di vista sanitario che economico. Proprio questo è lo sforzo che oggi ci viene richiesto: ragionare insieme per accelerare l’uscita dalla pandemia e dunque anche il rilancio economico” conclude l’esponente di Articolo Uno.
CORONAVIRUS – ERRANI (ARTICOLO UNO): “BASTA SCONTRO IDEOLOGICO, SI DEVE DISCUTERE DEL MERITO”
“Il primo punto riguarda la vaccinazione, che apre una prospettiva nuova e positiva. I risultati per ora sono certamente positivi ma non bisogna fare del trionfalismo. Si tratta di un percorso difficile e molto complicato, perché una cosa è vaccinare gli operatori sanitari e delle Rsa, tutt’altra procedere con una vaccinazione di massa. Servirà una capacità organizzativa che impegnerà tutti, e servirà anche una grande capacità di convinzione a tutto campo. Il secondo punto chiave è la pandemia. I dati sono in crescita, questo è indiscutibile. Quindi è inutile continuare con uno scontro tutto ideologico tra chi vuole aprire e chi vuole chiudere. Se praticamente tutta l’Europa sta adottando norme più restrittive una ragione c’è e con questo quadro drammatico dovremo vedercela fino a che non avremo raggiunto l’immunità di gregge con la vaccinazione. Infine bisogna continuare con grande serietà a governare questo processo di gestione della pandemia e allo stesso tempo affrontare la questione dei ristori. Su questo fronte potremmo lavorare insieme su una cosa fondamentale: la costruzione di un sistema di ristori fondato sul fatturato e sul meccanismo fiscale. Il Governo si è detto disponibile a lavorare in questa direzione grazie alla quale potremmo dare alcune certezze, mentre l’elemento più critico, oggi, è proprio l’incertezza, sia dal punto di vista sanitario che economico. Proprio questo è lo sforzo che oggi ci viene richiesto: ragionare insieme per accelerare l’uscita dalla pandemia e dunque anche il rilancio economico” conclude l’esponente di Articolo Uno.