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MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI FONDI – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “ABBIAMO CHIESTO AL MINISTRO LAMORGESE DI ASSICURARE LA BONIFICA RADICALE DELLA FILIERA AGROALIMENTARE DA OGNI CONDIZIONAMENTO MAFIOSO E VALORIZZARE IL LAVORO DEGLI INQUIRENTI E DELLE FORZE DELL’ORDINE”

“Quali iniziative il ministro dell’Interno intende adottare per valorizzare il prezioso lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine nel territorio di Fondi e assicurare la bonifica radicale della filiera agroalimentare da ogni condizionamento mafioso, affinché si assicuri legalità e trasparenza?” Lo chiede il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) in una dettagliata interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno Lamorgese e sottoscritta dalle senatrici Loredana De Petris e Paola Nugnes.  “Le infiltrazioni criminali nel territorio di Fondi (Latina) sono state oggetto negli anni di molteplici attenzioni da parte degli investigatori e delle forze dell’ordine a causa del radicamento che varie organizzazioni mafiose esercitano sul settore agroalimentare, uno dei comparti produttivi più importanti del Paese, al fine di monopolizzare i trasporti da e per il mercato ortofrutticolo (MOF) del comune dell’agro pontino. Il mercato ortofrutticolo di Fondi, tra i più importanti in Europa, movimenta oltre 1,1 miliardi di chili di ortaggi e frutta provenienti da oltre 4.000 imprese agricole, soddisfacendo il fabbisogno annuale negli approvvigionamenti alimentari di oltre 4 milioni di italiani. Già a partire dall’inchiesta condotta dalla DIA di Roma e dal Comando provinciale dei Carabinieri di Latina nel 2009 risulta l’influenza pervasiva nella gestione del mercato ortofrutticolo di Fondi esercitata dagli uomini della ‘ndrangheta calabrese appartenenti alla nota cosca Tripodo di Reggio Calabria, la cui mediazione per l’accesso al MOF era stata svelata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nel 2007. Altre operazioni dell’antimafia, ‘Sud pontino’, ‘Store’, ‘Gea’ e ‘La Paganese’ hanno evidenziato successivamente il controllo del trasporto ortofrutticolo attuato da un cartello di clan della camorra, della mafia e della ‘ndrangheta che imponevano, di fatto, regole e tariffe a vettori e produttori nel mercato di Fondi”. “Le indagini, in particolare, hanno fatto emergere un ruolo chiave nel condizionamento criminale da parte di Giuseppe D’Alterio per i suoi rapporti con la mafia calabrese e con i clan camorristici, in particolare quello dei Casalesi, utili per garantire che i mezzi di trasporto, oltre ai prodotti ortofrutticoli, potessero essere utilizzati anche per trasportare sostanze stupefacenti. Le ultime indagini hanno fatto emergere l’isolamento in cui ha lavorato l’amministratore giudiziario de ‘La Suprema Srl’, ex società di trasporto di D’Alterio, per mandare avanti l’azienda posta sotto sequestro, allo scopo di dare continuità al lavoro e alle commesse, prima di essere obbligato a metterla in liquidazione, mentre sarebbe stata agevolata la neonata società intestata alla moglie di D’Alterio. La criminalità riesce ad insinuarsi perfettamente nella filiera del cibo, dalla produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, assicurando il riciclaggio di patrimoni illeciti che provengono dal traffico di stupefacenti, assumendo il controllo del mercato attraverso intimidazioni, estorsione, impiego di denaro illecito, concorrenza con minaccia o violenza e reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso, come risulta emblematicamente dalle vicende giudiziarie attorno al mercato ortofrutticolo di Fondi. Secondo il dossier sulle Agromafie di Eurispes il volume d’affari annuale delle mafie nel settore agroalimentare arriva a 24,5 miliardi di euro. Un quadro allarmante che ci ha spinti a chiedere al ministro Lamorgese un intervento affinché si assicuri una bonifica radicale della filiera agroalimentare da ogni condizionamento mafioso e si valorizzi il prezioso lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine nel territorio di Fondi, garanzia di legalità e trasparenza”.

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SCARCERAZIONE CARMINATI – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “NON CONTESTARE L’AGGRAVANTE MAFIOSA E’ UN DATO CULTURALE, MI RICORDA MOLTO IL PERIODO DELLE INSUFFICIENZE DI PROVA PER COSA NOSTRA”

La scarcerazione di Massimo Carminati rappresenta un duro contraccolpo. Ricondurre mafia capitale a una organizzazione criminale ma non con l’aggravante mafiosa è un dato culturale, mi ricorda molto il periodo delle insufficienze di prova per Cosa Nostra negli anni passati”. Lo ha detto il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), intervenendo alla trasmissione ‘Mattina 9’ condotta da Mariù Adamo e in onda sull’emittente Canale 9-7 Gold. “Aldilà anche di tutta la vicenda che è accaduta con le scarcerazioni durante l’emergenza Covid, questa scarcerazione ci dice che c’è bisogno di un nuovo impegno civile anche da parte della magistratura. L’emergenza mafia non è finita, dare una chiave d’interpretazione riduttiva di questi fenomeni ci fa tornare indietro di parecchi anni. Ricordo l’ammazza sentenze, il giudice della Cassazione Corrado Carnevale, penso che ci sia un problema culturale di queste nuove leve di magistrati. Ricordo che ai funerali del giudice Giovanni Falcone tanti giovani avvocati decisero in quel momento di diventare magistrati e di andare nelle terre dove lo Stato non c’era”.

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IMMIGRAZIONE, FUNERALE THOMAS DANIEL – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “ABBIAMO CHIESTO SCUSA ALLA VEDOVA DELL’OPERAIO EDILE MORTO NEL CANTIERE ABUSIVO A NAPOLI”

Quel silenzio, quel pianto disperato di Cinthia Daniel è uno schiaffo, un pugno per tutti noi. Thomas, come tanti altri migranti che risiedono a Castelvolturno, partiva alle 5 di mattina per lavorare come muratore in qualche cantiere di Napoli e della sua provincia. Lo faceva da anni ma la sera del primo giugno Thomas non è tornato a casa e per 48 ore non si è saputo nulla di lui. Poi l’amara verità: Thomas era morto a Napoli in un incidente sul lavoro. Oggi insieme a Erasmo Palazzotto, Paola Nugnes e Gennaro Migliore e anche a nome di un folto numero di parlamentari della Repubblica italiana ai funerali di Thomas nella chiesa di San Gaetano di Thiene, a Mondragone, abbiamo espresso le nostre condoglianze alla vedova, la signora Cinthia Daniel, e le scuse all’intera comunità di Castel Volturno per quello che è successo a Thomas Daniel, vittima innocente di un incidente sul lavoro”. Lo scrive il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto, che insieme a una delegazione di parlamentari oggi ha partecipato al funerale di Thomas Daniel, l’operaio edile ucciso da un crollo di un muro di contenimento di un cantiere abusivo. “Da Castelvolturno, chiediamo al governo, al presidente Conte, alla ministra dell’interno, Luciana Lamorgese, di modificare le norme sulla regolarizzazione dei migranti. Perché non estendere la regolarizzazione anche al settore edile ed altri settori? C’è bisogno di restituire dignità a questi lavoratori, di salvare i rinnovi dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, cancellati dai decreti sicurezza, per evitare che in Italia altri 110.000 persone diventino invisibili, 2.000 solo a Castel Volturno”.

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CAMPANIA – SENATORE RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “STUPORE PER IL DIBATTITO POLITICO SURREALE. IL VERO AVVERSARIO E’ IL SOVRANISMO”

“Leggo con stupore le dichiarazioni che si susseguono da vari esponenti della politica napoletana circa un mio appoggio alla candidatura di Vincenzo De Luca alle prossime elezioni per il rinnovo della Regione Campania. Da qualche giorno in città si è aperto un dibattito nato da una fake news messa in rete da un sito locale. Eppure bastava leggere le mie interviste rilasciate alle pagine napoletane di due quotidiani per avere il mio punto di vista e sgombrare il campo dai veleni e dal tatticismo che stanno prendendo il sopravvento nel dibattito. Resto convinto che l’avversario da battere sia la destra sovranista, oggi in Regione e, quando sarà, al Comune di Napoli. Con modestia e umiltà mi adopererò a lavorare per un campo largo del centro sinistra che metta al centro la battaglia per ridurre le diseguaglianze, che pensi al futuro di questo pianeta, ad un rilancio dello Stato sociale in forme adeguate ai tempi, che la battaglia per l’ambiente significhi accelerazione della riconversione ecologica, e che la lotta alle mafie sia sempre più decisa e inflessibile. Mi preoccupa quella politica che, finita la fase di lockdown, pensa che l’emergenza sanitaria sia stata una parentesi. Io penso invece che la crisi economica e sociale sarà drammatica e che occorra mettere in campo e unire tutte le forze democratiche e progressiste. Il rischio sovranista è alle porte. Prima le persone.” afferma in una nota il senatore del gruppo Misto Sandro Ruotolo.

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VERTENZA WHIRLPOOL – RUOTOLO, ERRANI, DE PETRIS (GRUPPO MISTO) AL MINISTRO PATUANELLI: “RENDERE PIU’ EFFICACI LE NORME E DOTARSENE DI ALTRE CONTRO LA DELOCALIZZAZIONE PRODUTTIVA”

“Rendere più efficaci le disposizioni per contrastare il fenomeno delle delocalizzazioni delle multinazionali dal nostro Paese anche con nuove iniziative legislative per impedire vertenze come quella della Whirlpool che intende chiudere lo stabilimento di Napoli e spostare la produzione in Turchia o in Polonia”. Lo chiedono in una interrogazione urgente i senatori Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), Vasco Errani (Articolo uno) e la presidente del Gruppo Misto Loredana De Petris al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

“Ricordiamo al ministro che con la legge di stabilità 2014 esistono precise disposizioni che prevedono la decadenza dai benefìci ricevuti per le imprese che delocalizzano la propria produzione. Le imprese italiane ed estere operanti nel territorio nazionale che abbiano beneficiato di contributi pubblici in conto capitale, qualora entro tre anni dalla concessione degli stessi delocalizzino la propria produzione dal sito incentivato in un Paese non appartenente all’Unione europea con conseguente riduzione del personale di almeno il 50%, decadono dal beneficio stesso e hanno l’obbligo di restituire i contributi in conto capitale ricevuti. L’applicazione della norma appare fortemente limitata. La crisi italiana, infatti, ha rafforzato la delocalizzazione soprattutto nell’Europa orientale: l’80% delle imprese italiane che hanno intrapreso la via della delocalizzazione ha scelto Paesi come Bulgaria, Polonia, Romania e Ungheria. In più la riduzione del personale pari almeno al 50% non assicura quell’esigenza di salvaguardia e di protezione sociali dei livelli di occupazione dell’impresa che abbia avviato procedure di delocalizzazione. Ci sembra maturo il tempo che il ministro Patuanelli non solo renda più efficace l’applicazione delle norme esistenti ma dia vita a nuove iniziative legislative affinché la vicenda Whirlpool, che intende chiudere lo stabilimento di Napoli e spostare la produzione in Turchia o in Polonia, non diventi una disdicevole prassi per il nostro Paese”, concludono i senatori Ruotolo, Errani e De Petris.

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CAPACI – SANDRO RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “DOVERE E’ CONOSCERE TUTTA LA VERITA’ PERCHE’ SENZA VERITA’ NON C’E’ GIUSTIZIA”

Perché ogni 23 maggio il primo pensiero è rivolto alle vittime della strage di Capaci? Perché conosciamo i nomi di tutte le vittime e ci emozioniamo ancora pensando a loro? E perché è così importante raccontare alle nuove generazioni quel pezzo di storia recente che ha cambiato il nostro Paese? Perché è ancora una ferita aperta. Parte della verità giudiziaria la conosciamo già. Non tutta la verità. E abbiamo bisogno di conoscere tutta la verità perché senza verità non c’è giustizia e senza giustizia, senza fare i conti con il passato, non c’è futuro. Ventotto anni dopo non c’è ancora un pentito di quel pezzo dello Stato deviato che scese a patti con i viddani di Corleone. Oggi la mafia stragista è in carcere. Fuori, la mafia che non ha bisogno di sparare si è ramificata in tutto il Paese. È entrata nell’economia legale e i suoi bilanci sono in attivo. Avvertiamo ancora oggi il pericolo della mafia e perciò abbiamo bisogno di far conoscere ai nostri figli e ai nostri nipoti la storia terribile di quella stagione di sangue innocente. Non dimenticheremo mai chi ha sacrificato la vita per la legalità. La verità è che loro non sono morti. Sono vivi e vivranno per sempre nella memoria di questo paese. La mafia è una montagna di merda”. Lo scrive il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci in cui morirono il giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della loro scorta, postando anche una foto che lo ritrae da inviato sul cratere poche ore dopo la strage.  

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SANITA’ – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “SI DEVE RIPRENDERE L’ITER PARLAMENTARE DEL DISEGNO DI LEGGE SUI DEFIBRILLATORI, RIMASTA BLOCCATA. TROPPI MORTI PER ARRESTO CARDIACO”

“Accelerare l’iter del disegno di legge ‘defibrillatori ovunque’ che sancisce la liberalizzazione e la diffusione d’installazione e utilizzo di queste apparecchiature salva vita oltre che su treni, aerei, bus, scuole e università anche nella pubblica amministrazione e nei luoghi di lavoro analogamente alla cassetta di primo soccorso”. È l’interrogazione presentata dal senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) e rivolta al Ministro della Salute Roberto Speranza affinché riparta in Parlamento l’iter legislativo in commissione Igiene e sanità di palazzo Madama interrotto bruscamente anche a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

 “Come rilevano l’Associazione italiana Cuore e rianimazione ‘Lorenzo Greco Onlus’, associazioni e professionisti, l’arresto cardiaco continua a colpire 65mila cittadini ogni anno, al ritmo di 200 al giorno e sono sempre più tragiche le storie di persone che hanno perso la vita per improvvisi arresti cardiaci. Un elenco drammatico anche di giovani vite stroncate come quella di Melissa La Rocca appena 16 anni deceduta mentre seguiva le lezioni a scuola oppure Anna Modenese, 14 anni colpita da un malore improvviso mentre era al liceo e la storia di Raffaele Barresi, 17 anni accasciatosi e deceduto davanti ai suoi compagni. Il 30 luglio 2019 la Camera con il voto favorevole bipartisan ha approvato il ddl ‘defibrillatori ovunque’ si tratta di riprendere il cammino e approvare in modo definitivo la legge. La dotazione del defibrillatore è fondamentale e se tempestivamente usato per un arresto cardiaco oltre a salvare la vita, riduce anche le eventuali conseguenze patologiche permanenti sulla vita. Tutti dobbiamo avere la possibilità di salvare una vita ed è auspicabile, oltre alla ripresa dell’iter parlamentare, anche la riduzione sugli stessi defibrillatori dell’Iva dal 22 al 5% alla stregua delle apparecchiature elettromedicale”, conclude il senatore del gruppo Misto.

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MAFIA – DE PETRIS (LeU): “SALVINI RISPONDA IN AULA SUL CASO DELLA SCORTA PER RUOTOLO”.

 

Il ministro Salvini deve dire chiaramente se intende mantenere o revocare la scorta per il giornalista Sandro Ruotolo, minacciato dal clan dei Casalesi per le sue coraggiose inchieste sulla mafia. In ogni caso il ministro Salvini deve spiegare come sia stato possibile il crearsi di un caso simile, che verrà comunque interpretato dalle organizzazioni criminali come un segnale di debolezza da parte dello Stato. Per questo ho già presentato un’interrogazione rivolta al ministro”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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MAFIA – DE PETRIS (LeU): “GRAVE LA DECISIONE DI TOGLIERE LA SCORTA A RUOTOLO. SIGNIFICHEREBBE CHE LO STATO ABBASSA LA GUARDIA NELLA LOTTA CONTRO LE MAFIE”

 

La decisione, ove fosse confermata, di togliere la scorta al giornalista Sandro Ruotolo, sotto protezione da quando, nel 2015, fu minacciato dal boss dei Casalesi Zagaria, sarebbe un fatto gravissimo, sia in sé che come segnale”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Ruotolo è uno dei giornalisti che hanno sfidato le organizzazioni mafiose facendo luce sui loro traffici e per questo il boss Zagaria ha detto di volerlo ‘scuoiare’. Togliergli la scorta vorrebbe dire esporlo alla vendetta dei Casalesi ma anche indicare che lo Stato sta abbassando la guardia nello lotta contro le mafie. E’ incredibile che una decisione del genere possa essere assunta da un governo che si riempie da sempre la bocca esaltando la difesa della legalità. E’ urgente e necessario che il ministro degli Interni Salvini chiarisca al più presto e nel modo più esauriente la situazione”, conclude la presidente De Petris.

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