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PESTE SUINA – LA MURA (GRUPPO MISTO): “IL DECRETO PER L’ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA È INADEGUATO”

“Leggendo questo decreto ci si chiede se si voglia effettivamente eradicare la peste suina africana oppure deregolamentare l’attività venatoria. L’eradicazione della PSA è un intervento con finalità sanitarie che non può essere messo in relazione con un’attività ludico-ricreativa come la caccia”. Così si è espressa nell’Aula del Senato, Virginia La Mura, intervenendo in discussione generale sul dl per il contrasto alla diffusione della peste suina. “Data l’evidente sproporzione tra le misure previste nel decreto, in particolare a fronte di quanto è previsto nel Regolamento (UE) 429/2016, nell’articolo 9 della Costituzione e nell’articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea in materia di benessere animale, con alcuni colleghi abbiamo proposto emendamenti migliorativi. Innanzitutto il Piano regionale degli interventi dovrà contenere parametri tecnici di biosicurezza articolati per tipologia produttiva e modalità di allevamento e detenzione; tra i metodi ecologici dovranno essere incluse anche le restrizioni all’attività venatoria; i piani generali dovranno essere sottoposti a valutazione ambientale strategica e a valutazione di incidenza ambientale, proprio in ragione delle ampie ripercussioni sull’ambiente e sull’economia. Abbiamo poi escluso che fosse previsto esclusivamente il ricorso ai sistemi di controllo della specie cinghiale su base annuale indipendentemente dalla presenza di epidemie in corso nel territorio preso in considerazione, e che il prelievo di cinghiali sia ammissibile unicamente nei territori in cui sia stata individuata e circoscritta un’area infetta da PSA, tramite un provvedimento attuativo del Piano da parte delle Regioni, previo specifico parere vincolante dell’ISPRA che valuta anche le ricadute generali di tali provvedimenti sulla biodiversità alla luce dei tempi e modi proposti”.

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SPESA MILITARE – DE PETRIS (LeU): “AUMENTARLA È SBAGLIATO E DANNOSO. QUEL CHE SERVE NON SONO ALTRE ARMI”

“Non credo che dalla corsa al riarmo possa venir fuor nulla di buono. Oggi l’antico motto ‘Si vis pacem para bellum’ deve essere rovesciato: ‘Si vis pacem para pacem’. Non è riempiendo ancora di più gli arsenali che si difende la pace”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Le esigenze di razionalizzazione della spesa militare europea con l’obiettivo di una difesa comune dell’intera UE sono reali e giuste ma non hanno nulla a che vedere con la febbre di riarmo dei singoli Paesi. L’Italia, peraltro, ha già aumentato la spesa militare nel 2019 e non c’è alcun motivo di aumentarla ulteriormente, tanto più in un momento come questo”, prosegue la presidente De Petris.

“In una situazione che mette la popolazione a rischio di dover affrontare di nuovo una crisi molto pesante, con inflazione, aumento selvaggio dei prezzi dell’energia, obbligo di accelerare la transizione energetica, le risorse devono essere concentrate sulle emergenze economica, sociale ed energetica, non adoperate per le armi”, conclude la capogruppo De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “SUBITO UN ENERGY FUND EUROPEO PER ACCELERARE IL PASSAGGIO ALLE ENERGIE RINNOVABILI”

“Prima di arrivare all’economia di guerra e ai razionamenti mi auguro che prevalga la ragione e ci si decida a battere davvero la strada della diplomazia”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Persino da questa tragedia immane può però nascere qualcosa di positivo. Le misure alle quali sta lavorando il governo sono positive e quelle sull’accelerazione del passaggio alle rinnovabili, disboscando la giungla burocratica che rallenta tutto, sarebbero state urgentissime anche senza la guerra e le sanzioni contro la Russia”.

“È un tema che riguarda tutta l’Europa, non solo perché l’intera Unione è colpita dagli effetti della guerra e delle sanzioni ma soprattutto perché la transizione ecologica è l’orizzonte fondamentale per tutta la Ue. Per questo è necessario mettere in campo subito un cospicuo Energy Fund europeo, con l’obiettivo di fronteggiare questa gravissima emergenza e di affrontare con la dovuta determinazione, rapidità e drasticità i cambiamenti climatici”, conclude la capogruppo De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “LA VIA DEL DIALOGO VA CERCATA SUBITO”

“Non ci sono due tempi distinti, uno per le sanzioni severe e uno per il dialogo. Il negoziato va perseguito subito e strenuamente. Le stesse sanzioni, che abbiamo sostenuto con convinzione a fronte dell’aggressione inaudita e inaccettabile di Putin, sono finalizzate proprio a spingere o costringere la Russia ad abbandonare la strada delle armi e delle bombe per tornare a quella del dialogo”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“È molto importante che l’intero Parlamento abbia scelto di sostenere le decisioni dolorose ma necessarie e inevitabili del governo. Ma è altrettanto importante che moltissimi interventi abbiano anche segnalato la necessità di non abbandonare le vie diplomatiche e la ricerca di un cessate il fuoco immediato che è e deve restare il nostro obiettivo essenziale”, conclude la presidente De Petris.

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UCRAINA – ERRANI (LEU-ECOSOLIDALI): “IL TEMPO DEL DIALOGO È ORA”

“Non esistono ragioni né storiche, né politiche, né di sicurezza che possano giustificare l’invasione russa. Per questo condividiamo le scelte del governo: anche quella molto difficile dell’invio degli aiuti militari. Una simile scelta non la si fa a cuor leggero, ha carattere che non può essere che straordinario”, afferma il senatore Vasco Errani del gruppo LeU-Ecosolidali.
“Però proprio a fronte di questa fermezza che condividiamo, non possiamo rinunciare ai rapporti diplomatici e a tentativi di negoziati. Il tempo del dialogo è ora, non domani. Sento un significativo disagio quando avverto lo scivolamento verso luoghi comuni bellici come la ‘guerra di civiltà’ che già tanti danni ha fatto. Ci sono momenti in cui occorre mettere intelligenza ed equilibrio anche per chi non ce l’ha, perché non possiamo dimenticare che il ruolo fondamentale dell’Europa è assicurare che le tragedie del ‘900 non si ripetano più. Occorre affrontare le conseguenze di quello che sta accadendo. Sul fronte dei profughi, di tutti i profughi. Sul fronte delle conseguenze economiche drammatiche che ci saranno per i cittadini: bisogna chiedere all’Europa passi sostanziali sulla strada della solidarietà verso chi paga di più. Sul fronte della politica energetica, perché non possiamo tornare indietro sulla transizione ecologica. Da questa crisi dobbiamo trarre conseguenze anche strategiche: il tema di una politica estera e di difesa europea autonoma non è più rinviabile. Il mondo non è riconducibile a una dimensione bipolare o addirittura unipolare. Questo è il ruolo Europa: costruire un’idea moderna e nuova di sicurezza, lontana dalle aree di influenza”.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “LE SANZIONI AVRANNO UN COSTO. SERVE UN PIANO STRAORDINARIO SULLE RINNOVABILI PER USCIRE DALLA DIPENDENZA ENERGETICA”

“L’aggressione russa è di gravità inaudita ed è una violazione palese della legalità internazionale. Sosteniamo dunque in pieno la linea adottata dal governo: di fronte a un comportamento così inaccettabile la fermezza è necessaria e le sanzioni severe sono giuste ma senza mai smettere di lavorare perché si abbandoni lo strumento della guerra e si riprenda quello del negoziato”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris dopo l’informativa del presidente del consiglio Draghi

“Le sanzioni avranno però un prezzo per i Paesi europei e per i cittadini. È dunque necessario che l’Europa mostri la stessa solidarietà messa in campo durante la crisi Covid e che il governo si attrezzi subito per aiutare e sostenere il nostro popolo. Ma soprattutto, di fronte a una crisi che mostra ora tutti i guasti dovuti alla dipendenza energetica, bisogna assumersi la responsabilità di un piano straordinario sul passaggio alle energie rinnovabili, le uniche pulite non solo perché non inquinano ma anche perché non sono sporche di sangue”.

 

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “IL GOVERNO RIFERISCA IN PARLAMENTO SULLA CRISI”

 

“La situazione in Ucraina diventa di giorno in giorno più grave e minacciosa. Il tempo per evitare la guerra è ormai pochissimo. È fondamentale che l’Italia faccia il possibile perché prevalga la diplomazia e si eviti che la parola passi alle armi. In un momento simile è urgentissimo che il Parlamento sia direttamente coinvolto. Ci auguriamo dunque che il governo si presenti il prima possibile alle Camere per un’informativa sulla crisi ucraina”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “GLI SPIRAGLI DI DIALOGO CONFERMANO CHE LA SOLA VIA PERCORRIBILE È QUELLA DELLA DIPLOMAZIA”

“Gli spiragli di dialogo che sembrano essersi aperti nella crisi dell’Ucraina confermano che solo la diplomazia è la strada che deve essere perseguita per evitare uno scontro che avrebbe conseguenze comunque drammatiche e tragiche se si arrivasse al confronto militare”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“La disponibilità al confronto deve esserci da tutte le parti, con l’obiettivo di disinnescare le tensioni che oggi minacciano di portare alla guerra. La Nato deve rassicurare la Russia chiarendo che non c’è alcuna intenzione di fare entrare l’Ucraina nell’Alleanza atlantica, la Russia deve smettere di minacciare i confini dell’Ucraina. Solo così, con un dialogo che l’Italia e la Ue devono saper sostenere con ogni mezzo, si eviteranno esiti che riporterebbero indietro le lancette della storia europea e che creerebbero una situazione di estremo rischio per tutti”, conclude la presidente De Petris.

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LEGGE DI BILANCIO – DE PETRIS (LeU): “250 EMENDAMENTI PER RENDERE LA MANOVR PIU’ VERDE E PIU’ EQUA”

 

“Abbiamo presentato 250 emendamenti alla legge di bilancio, volti a migliorarla su diversi fronti a partire da una più decisa spinta in direzione della transizione ecologica e dell’equità sociale”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Abbiamo chiesto di prorogare per tutti senza limite di Isee, l’ecobonus fino al 2025 e presentato diversi emendamenti sulla mobilità sostenibile e sul taglio dei sussidi ambientalmente dannosi. Chiediamo inoltre di agevolare e incrementare il ricorso al RdC per i richiedenti senza dimora, per i soggetti più fragili non occupabili, per gli stranieri extra UE e per le famiglie numerose. Sul fronte della Sanità proponiamo misure per fronteggiare adeguatamente l’emergenza pandemica da COVID-19 e per rafforzare strutturalmente il Servizio sanitario nazionale, in particolare l’abrogazione del limite di spesa in materia di personale sanitario, fatto salvo il rispetto dell’equilibrio economico finanziario dei bilanci sanitari regionali. Sulla scuola è fondamentale la proroga dell’organico aggiuntivo Covid anche per il personale ATA. È assolutamente indispensabile incrementare i fondi per adeguare gli stipendi degli insegnanti agli standard europei. Non si può più risparmiare sulla scuola! Abbiamo infine presentato un emendamento per affrontare il tema della delocalizzazione, centrale nella ripresa del Paese. Ci siamo agganciati al tema del Workers Buy Out, dando la possibilità ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro di promuovere la costituzione di un’impresa in società cooperativa che recuperi livelli occupazionali e restituisca tessuto imprenditoriale al territorio. La proposta destina quindi le risorse “recuperate” dalle delocalizzazioni e quelle derivanti dalle sanzioni al Fondo per la crescita sostenibile, a cui va il compito di finanziare tali imprese in società cooperativa”, conclude De Petris.

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AMBIENTE – VIRGINIA LA MURA (SI): “SUL MARE L’ITALIA SIA UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN EUROPA”

“L’Italia, con i suoi oltre 8mila chilometri di costa, deve assumere un ruolo centrale nel Mediterraneo, e auspico diventi punto di riferimento in Europa per quanto concerne i settori del mare per preservare gli ecosistemi naturali, contrastare il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo di un’economia blu sostenibile, nell’ambito della pianificazione dello spazio marittimo, che, tuttavia, ad oggi risulta gravemente carente”, così la senatrice in commissione Ambiente Virginia La Mura (SI) intervenendo a Napoli presso l’Università Parthenope per il Workshop “Verso una visione 4-D dell’oceano: sinergie e integrazione delle iniziative italiane” dalla Joint Research Unit (JRU) EMSO–Italia, la rete che riunisce i principali enti e università italiane di ricerca marina. “Un primo importante passo avanti è stato fatto quando, con esponenti del mondo accademico e delle associazione, sono riuscita ad ottenere 400 milioni di euro per il restauro e la tutela dei fondali marini e degli habitat marini nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, anche attraverso l’assunzione di nuovi ricercatori, consentirà un monitoraggio marino integrato per il raggiungimento del buono stato ecologico e il sostegno alla pianificazione marittima. Ma la fase operativa sarà quella del ‘Rafforzamento del sistema di ricerca nazionale per l’osservazione per gli ecosistemi marini e costieri’. Per ottenere risultati adeguati alle Strategie dell’UE per la biodiversità entro il 2030 e di adattamento ai cambiamenti climatici, nonché con le più recenti indicazioni europee per l’economia blu sostenibile servono nuove infrastrutture per le osservazioni del mare profondo come, per esempio, la disponibilità di nuove navi da ricerca tecnologicamente adeguate alle nuove esigenze scientifiche e tecnologiche ponendo l’Italia al pari dei grandi paesi europei. La fase storica che viviamo, e tutti i provvedimenti normativi in corso di approvazione, rendono questo periodo estremamente delicato. È necessario porre la massima attenzione per scongiurare il rischio di rendere impossibile uno sviluppo blu integrato ed ecosostenibile. Allo stesso tempo si rende necessario che la ricerca italiana del settore marino si presenti in Europa chiara, univoca e forte manifestando necessità e problematiche. Che tutti i soggetti coinvolti si mostrino come fronte compatto al servizio di ministeri, industria, enti locali. È in questa direzione che dobbiamo lavorare”.

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