AGRICOLTURA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “UVA SENZA SEMI, VINO SENZA UVA…SUBITO MISURE DAL GOVERNO PER SALVARE MERCATO IL MADE IN PUGLIA GIA’ IN GINOCCHIO”

“Il settore agroalimentare pugliese delle uve e dei vini, già in ginocchio per la crisi post Covid, il maltempo, il traffico di vino adulterato e la carenza di un supporto adeguato da parte dello Stato alle aziende vitivinicole, sta per subire il colpo di grazia: l’arrivo dell’uva senza semi, importata dall’Olanda, che verrà immessa sottocosto nel mercato della grande distribuzione, senza il rispetto delle regole sulla concorrenza. I Ministri Bellanova e Amendola si attivino subito con misure concrete per bloccare l’ennesimo sopruso che creerà disoccupazione e un danno enorme alla nostra economia”.

E’ quanto chiede il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, in un’interrogazione ai Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali e per gli affari europei, in cui denuncia anche un altro aspetto inquietante appreso dalla stampa “un’ordinanza che ha chiuso le indagini partite un anno fa, che hanno portato alla luce un gigantesco traffico di vino adulterato prodotto per la maggior parte in Puglia. Infatti, dalla Megale Hellas di San Pietro Vernotico provenivano ogni anno milioni di bottiglie con etichette che ricordavano nomi famosi dell’enologia pugliese ma che, all’interno, contenevano una miscela ben congegnata di vino spagnolo scadente, contenente zucchero e additivi: un vero e proprio “liquido alcolico” indegno della definizione di “vino” “.

“Tra gli arrestati pare vi siano nomi noti, come un funzionario dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti) Domenico Barletta, che avrebbe agevolato gli imprenditori nelle pratiche, omettendo controlli e avvisando delle ispezioni e nomi della famiglia Botter, la cui azienda per volume di affari è la quarta in Italia, con 217 milioni di euro di fatturato (dati Mediobanca 2019)”.

“Per questi motivi, chiedo al governo quali misure sanzionatorie intenda adottare e se non ritenga necessario attivarsi affinché la Commissione Ue metta immediatamente a disposizione dell’Italia e degli altri Paesi membri strumenti finanziari reali per supportare le aziende del settore vitivinicolo, in particolare, delle filiere più corte. E’ necessario mitigare subito, prima che sia troppo tardi, le ripercussioni negative sulle produzioni locali e sui vini DOP e IGP. In particolare, servono strategie di intervento a supporto della loro commercializzazione, tutela e salvaguardia da contraffazione e concorrenza sleale. Le aziende agricole e agroalimentari non possono più aspettare e certamente non possono accettare dall’Europa solo briciole”.