“L’affacciarsi della variante Omicron, il rischio di una nuova ondata di pandemia in grado di superare l’argine dei vaccini e il tonfo delle borse di tutto il mondo dovrebbero dimostrare anche ai più miopi che continuare a difendere prima di tutto gli interessi delle grandi case farmaceutiche significa esporre tutto il resto del mondo a minacce gravissime”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Senza una campagna di vaccinazione a tappeto anche nei Paesi poveri il virus inevitabilmente muterà, diventerà più aggressivo, aggirerà il vaccino e si ripresenterà anche da noi, nei Paesi occidentali. Se vogliamo difendere la nostra popolazione e la nostra economia non c’è alternativa alla sospensione della proprietà intellettuale dei vaccini, condizione necessaria ma non sufficiente, e alla messa a disposizione di tutti dei mezzi per produrre il vaccino e distribuirlo su vasta scala. Ma il problema ci riguarda direttamente anche su altri piani. Per vaccini e tamponi abbiamo speso quest’anno due mld ed è facile presumere che l’anno prossimo la spesa sarà uguale o superiore. Sono soldi sottratti alla sanità pubblica, che sarebbero dovuti servire ad assumere personale specializzato. Non possiamo permettercelo: un intervento degli Stati di tutto il mondo per calmierare i prezzi è indispensabile. Ma credo che anche sul piano etico non sia accettabile il balzo in avanti dei titoli delle aziende farmaceutiche proprio nel giorno in cui crollavano tutti gli altri titoli. È una situazione alla quale bisogna avere la forza di mettere fine”, conclude la presidente De Petris.