“In un momento in cui pastori e allevatori fanno i salti mortali per sopravvivere, a causa del prezzo molto basso del latte, perché c’è sovrapproduzione, questo viene addirittura importato dalla Romania e stagionato in Sardegna per diventare, secondo le norme del codice doganale, prodotto italiano. Questo modus operandi causa il deprezzamento della materia prima e danneggia uno dei nostri prodotti più famosi nel mondo: il Pecorino romano Dop”.
Così il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della commissione agricoltura, denuncia in un’interrogazione rivolta al Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, nella quale chiede “di apportare modifiche al codice doganale per evitare che la fase di stagionatura di un pecorino straniero completata in Italia consenta di attribuire l’italianità al formaggio, danneggiando così un nostro prodotto e traendo in inganno i consumatori”.
“Il Ministro Centinaio valuti anche se l’assegnazione di risorse a caseifici, che hanno provocato delle eccedenze, sia compatibile con le regole della concorrenza dell’Unione Europea e non configuri aiuti di stato; e richieda all’Autorità garante della concorrenza e del mercato di accertare se è vero che, nel periodo intercorrente tra il mese di marzo e aprile 2016, tutti i caseifici abbiano deciso un abbassamento del prezzo in maniera allineata comunicandolo agli allevatori. Infine si approvino i disciplinari sanzionatori previsti per coloro che violino le regole sulla produzione del Pecorino romano e di qualunque altro prodotto causando il deprezzamento della materia prima”.