“Per fermare i cambiamenti climatici non c’è più tempo. Non è più il momento degli impegni solenni ma non vincolanti e disattesi. Per questo l’esito del G20, condizionato dai veti di Cina, Russia, India, Indonesia, Australia e Arabia Saudita, è insufficiente e deludente. Dobbiamo sperare che sia la COP26 dell’Onu a muoversi invece con la necessaria drasticità”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Sulla carta l’impegno sul contenimento della temperatura a 1,5°C è positivo ma senza un impegno preciso sulla riduzione delle emissioni è anche irraggiungibile, salvo miracoli ultraterreni. Ed è significativo che sia sparita ogni allusione al 2050 come data entro la quale raggiungere questo traguardo. Anche la promessa di indirizzare 100 mld ogni anno ai Paesi più deboli, come sostegno perché riducano le emissioni, è giustissimo. Ma è lo stesso impegno già assunto e mai realizzato. La stessa logica, del resto, è applicata alla vaccinazione dei Paesi poveri. Parole che senza la sospensione dei brevetti sono rimaste e temo che rimarranno tali. Hanno ragione i giovani che manifestano a Roma e Glascow. È ora di passare ai fatti senza più perdere quel poco di tempo che ancora abbiamo per evitare esiti catastrofici”, conclude la presidente De Petris.