“È molto positivo che si sia trovato un accordo dell’intera maggioranza sulla riforma della giustizia e che la riforma stessa sia stata migliorata escludendo dalla improcedibilità i reati di mafia, violenza sessuale e traffico di stupefacenti. La ragionevole durata del processo è un principio cardine non solo perché è condizione necessaria per l’accesso ai fondi europei del Pnrr ma anche perché questo chiede la civiltà giuridica di un Paese. Sarebbe stato però sbagliato e controproducente trasformare questo principio giusto in un favore alle mafie e alla criminalità organizzata”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Trovo però grave e inspiegabile che l’improcedibilità sia rimasta inalterata per i reati di disastro ambientale. Non solo si tratta di reati tra i più gravi, devastanti per l’ambiente e per la salute delle persone. Quei processi sono anche quelli per cui più facilmente scatta la prescrizione. Non escludere quella fattispecie dalla improcedibilità facilita l’impunità dei responsabili di alcuni dei peggiori reati, spesso ricchi e potenti, e lancia un messaggio opposto a quello che bisognerebbe dare per imboccare davvero la strada della riconversione ecologica e del rispetto per l’ambiente indicata dalla Ue stessa”.