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DIMISSIONI ZINGARETTI – SENATORI DE PETRIS, ERRANI, RUOTOLO: “OCCORRE UNA RISTRUTTURAZIONE DEL CAMPO DEMOCRATICO, PROGRESSISTA ED ECOLOGISTA”

“Siamo convinti della necessità ormai ineludibile di aprire un cantiere tra quanti, nella società civile e nelle forme organizzate della politica, si riconoscono nel campo largo delle forze progressiste, democratiche ed ecologiste, che si battono per i diritti civili e di genere e che sono antifasciste e contro il razzismo. Le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd da un lato, la decisione di Giuseppe Conte di rifondare il Movimento 5 stelle così come la nuova fase politica che si è aperta pongono a tutti noi la questione di una ristrutturazione del campo democratico, progressista ed ecologista. Abbiamo più che mai bisogno di rompere le vecchie gabbie e di ridefinire valori, contenuti e proposte per stare insieme, per costruire una nuova idea di Paese. Si impone una riflessione seria sulla propria identità, sulla funzione storica del campo progressista e in esso di una sinistra popolare, ecologista all’altezza delle sfide del terzo millennio. Prima di tutto le persone”. Lo affermano in una nota congiunta la presidente del gruppo Misto-LeU del Senato Loredana De Petris e i senatori Vasco Errani e Sandro Ruotolo.

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CRISI – DE PETRIS (LeU): “LA POVERTA’ E’ L’EMERGENZA ASSOLUTA. IL GOVERNO DEVE AFFRONTARLA SUBITO. SERVE LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI E IL POTENZIAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA”

“La situazione della povertà nel nostro Paese ha raggiunto livelli di assoluta emergenza. Il governo deve intervenire immediatamente con il varo tempestivo del dl Sostegno e il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“E’ tuttavia evidente che queste misure, pur necessarie, non basteranno né possono bastare, tanto più a fronte di una crisi come quella che stiamo attraversando. Bisogna iniziare subito a pensare una riforma degli ammortizzatori che sia in grado di far fronte all’ondata di povertà che sta montando sempre più. Bisogna potenziare e rendere più efficace il Reddito di cittadinanza sganciandolo dalle politiche attive del lavoro. Oggi abbiamo due nemici da affrontare con egual urgenza ed è obbligo del governo impegnarsi su entrambi i fronti con uguale energia e determinazione: il virus e la povertà”, conclude la presidente De Petris.

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ZINGARETTI – DE PETRIS (LeU): “CONTRO DI LUI ATTACCHI POCO GENEROSI PER SCELTE CONDIVISE DA TUTTI. MI AUGURO CONTINUI A LAVORARE PER IL PROGETTO DELLA COALIZIONE PD-M5S-LEU”

 

 

 

 

“Nicola Zingaretti ha subìto attacchi ben poco generosi per scelte che erano state condivise da tutti, nella coalizione e nel suo partito. Ma il progetto a cui stavamo lavorando, quello di un’alleanza progressista tra il Pd, il M5S e LeU, resta l’unico orizzonte in grado di sconfiggere la destra e offrire una possibilità di futuro a questo Paese. Su quella strada dobbiamo insistere senza farci scoraggiare e mi auguro che Zingaretti continui a lavorare per dare corpo e struttura alla coalizione e al nostro progetto per l’Italia”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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LEGGE PER L’ISTITUZIONE DI ZONE FRANCHE MONTANE IN SICILIA – DRAGO (GRUPPO MISTO): “LA COMMISSIONE QUESTIONI REGIONALI Dà PARERE POSITIVO E SOTTOLINEA LA NECESSITà DEL RISPETTO DELLO STATUTO DELLA REGIONE SICILIANA”

“Ho fortemente appoggiato e perorato il disegno di legge per garantire adeguati sostegni alle Zone Franche Montane siciliane e il parere positivo della Commissione Questioni Regionali non fa altro che confermare la necessità di provvedere ad adeguati sostegni a delle aree svantaggiate sotto il profilo economico e infrastrutturale. Il nuovo ministro per gli affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini, dal canto suo, nell’intervento odierno ha dimostrato come sia nelle sue intenzioni intraprendere un percorso organico e composito e questo mi rende fiduciosa per il futuro”. Così la senatrice Tiziana Drago, del gruppo Misto, è intervenuta sul recente parere favorevole espresso dalla Commissione Parlamentare Questioni Regionali sulla proposta di legge per le Zone Franche Montane in Sicilia.

“Mi preme infatti evidenziare come sia opportuno garantire la piena autonomia alle Regioni a Statuto Speciale, ancor prima di procedere con l’autonomia differenziata. Con questa legge, in particolar modo, avremo la possibilità di valorizzare l’economia e la bellezza di decine e decine di piccoli Comuni che stanno subendo crisi economica, spopolamento, chiusura delle attività e delle PMI. Comuni che rappresentano la spina dorsale della tradizione, dell’eccellenza e del buon vivere della Sicilia. Le esenzioni dalle imposte e gli aiuti finanziari previsti potranno consentire di superare ataviche difficoltà e di mettere a pari condizioni i Comuni delle fasce montane con il resto del territorio”.

Poi la senatrice ha proseguito: “Non da ultimo voglio sottolineare l’importanza fondamentale della parte finale del parere della commissione che evidenzia, per la prima volta nero su bianco, come occorra applicare concretamente gli ancora inapplicati articoli 36, 37 e 38 dello Statuto Siciliano. Degli articoli che darebbero un impulso straordinario all’economia isolana ma che sono rimasti, colpevolmente, lettera morta. Adesso non si perda altro tempo: si approvi questa legge attesa da tanto e per la quale sindaci e comunità si sono mobilitate anche in forme estreme e civili di protesta”.

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RIGENERAZIONE URBANA – VIRGINIA LA MURA (GRUPPO MISTO): “FINALMENTE IN COMMISSIONE LA BOZZA DEL TESTO UNIFICATO”

 

“È arrivata in commissione Ambiente al Senato la bozza del testo unificato sulla rigenerazione urbana, una misura fondamentale perché il Paese ha necessità di uno strumento regolatorio per la rigenerazione delle nostre città che possa sbloccare l’economia in ottica di sostenibilità ambientale”, così la senatrice del gruppo Misto Virginia La Mura, in merito al disegno di legge che mette insieme le diverse proposte presentate dai parlamentari sul tema.

“Soprattutto oggi che si prospetta un piano per la ripresa del Paese che dovrebbe seguire la linea della salvaguardia ambientale, un valido strumento per la rigenerazione urbana che produca un piano nazionale e relativi piani comunali, risulta fondamentale per un sostanziale cambio di rotta nel settore edile che punti a rendere fruibili gli immobili già esistenti e non produrre ulteriore consumo di suolo con nuove costruzioni”.

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DL COVID – DE PETRIS-ERRANI (LeU): “SODDISFAZIONE PER L’EMENDAMENTO LeU CHE EQUIPARA I CIRCOLI DEL TERZO SETTORE A BAR E RISTORANTI. SANATO IL GRAVE SQUILIBRIO”

“Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento presentato dai senatori di LeU e dal senatore del gruppo Misto Sandro Ruotolo che equipara l’attività di somministrazione di alimenti e bevande dei circoli ricreativi, culturali e sociali del terzo settore a quella di bar e ristoranti”. I senatori di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, e Vasco Errani commentano così l’approvazione in commissione dell’emendamento che permetterà ai circoli del terzo settore di riprendere la attività economiche interrotte da molti mesi.

Grazie a questo emendamento i circoli potranno vendere alimenti e bevande, seguendo le stesse regole in vigore per i bar e gli altri locali, dunque nel pieno rispetto della sicurezza sanitaria e della normativa nazionale, seguendo tutte le regole e le precauzioni delle attività economiche. L’approvazione di questo emendamento è di grande importanza perché viene così sanato uno squilibrio che negli ultimi mesi ha penalizzato molto pesantemente proprio il terzo settore, costretto a interrompere attività di vitale importanza per i circoli stessi”, concludono la presidente De Petris e il senatore Errani.

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CAOS VACCINI – DRAGO (GRUPPO MISTO): “SI OPERI SUBITO PER RISOLVERE IL PROBLEMA CHE INVESTE 15 MILA INSEGNANTI”

 

“Un cospicuo numero di docenti, circa 15 mila o forse meno, è divenuto praticamente invisibile, privato del diritto al vaccino. Si tratta del caos che stanno vivendo i docenti titolari di posto in una provincia diversa da quella della propria residenza, i quali non riescono ad accedere al servizio di prenotazione vaccinale, in quanto il sistema non li riconosce né nella provincia di residenza né in quella di titolarità”.
Così la senatrice del gruppo Misto Tiziana Drago è intervenuta, oggi in Aula, sul caos vaccini che ha investito insegnanti titolari di posto in una provincia differente da quella di residenza e che sono stati impossibilitati a completare le registrazioni per la vaccinazione.
“Su questo ci si dovrebbe impegnare celermente, sbrogliando la matassa in cui sono avvolti gli insegnanti in questione, per non vanificare gli sforzi che si stanno facendo, al fine di vaccinare tutto il personale scolastico.
Colgo l’occasione, inoltre, per rammentare che gli stessi sono in attesa di mobilità, come previsto da numerose sentenze. Diamo loro, quindi, la possibilità, in questo momento in cui si sono infittiti gli incontri tra sindacati e Ministero, di usufruire della mobilità ‘straordinaria’ (rispetto all’ultimo CCNI) al 100% dei posti vacanti. Dal 40% delle disponibilità per l’anno scolastico 2019/2020 si è arrivati al 25% per il 2021/2022! Un vero e proprio ladrocinio.” Ha concluso la senatrice Drago.

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AMBIENTE – LA MURA (GRUPPO MISTO): “CANCELLATO IL MINISTERO DELL’AMBIENTE A FAVORE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA, VIA LIBERA ALL’ACCAPARRAMENTO DI SPAZIO TERRESTRE E MARINO SENZA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA”

“La sintesi dei primi 3 anni di questa legislatura mette in luce quanto la questione dell’accaparramento dello spazio terrestre, marino e anche atmosferico sia stato il campo di contesa politico-economico che ha portato alla caduta del governo Conte 2”. Lo dichiara la senatrice Virgina La Mura del gruppo Misto, che aggiunge: “La legge sul consumo del suolo è stata congelata in commissione Ambiente al Senato, strumento potentissimo che avrebbe dovuto regolamentare l’utilizzo dello spazio entro il quale svolgere le attività umane, sia economiche che sociali, senza danneggiare ulteriormente la biodiversità e l’agricoltura. Sospese altresì la legge Salvamare per la regolamentazione della raccolta accidentale dei rifiuti marini da parte dei pescatori durante le operazioni di pesca (i rifiuti marini hanno ricoperto i fondali con conseguente perdita di vita marina e stock ittici), la legge sull’acqua, la legge sull’agricoltura biologica e biodinamica. Sospesi nei Ministeri il decreto fanghi, non dimentichiamo che con un emendamento al decreto Genova abbiamo consentito di spandere sui terreni agricoli i fanghi industriali, il decreto sul dissesto idrogeologico, la legge Terra Mia. Al contempo, siamo stati veloci nel distruggere pezzo per pezzo leggi troppo ingombranti per gli inquinatori, una tra tutte, la Valutazione di Impatto Ambientale e la consultazione pubblica degli enti locali e dei cittadini per la realizzazione di opere molto dannose per l’ambiente, ma l’obiettivo è di eliminarla del tutto. Quando parliamo di biodiversità dovremmo anche ricordarci che i nostri boschi e foreste sono oggetto di predazione da parte dell’industria energetica e la fauna selvatica, importantissima per il mantenimento degli ecosistemi, è fortemente minacciata come anche le nostre spiagge e il mare con la sua vita sottomarina. Abbiamo solo spostato più avanti di altri 6 mesi il tema delle trivellazioni e la realizzazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale (PITESAI). Proroghiamo ancora di 6 mesi il Piano per l’individuazione dei siti per la costruzione dei depositi dei rifiuti nucleari (CNAPI), e nel piano prevediamo anche la costruzione di un centro per la ricerca nucleare, perché?

Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) che serve per la realizzazione della transizione energetica sostenibile, a seguito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la conseguente consultazione pubblica, ha messo in luce la mancanza di un Piano di individuazione delle aree idonee, sia regionale che nazionale, per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, pale eoliche, e altri impianti per la produzione di energia rinnovabile. La soluzione? Nel decreto Semplificazioni dell’agosto scorso è stata introdotta una norma grazie alla quale sarà un DPCM a indicare l’elenco di aree “non” idonee alla realizzazione delle infrastrutture per la transizione energetica e non un piano. Allo stesso tempo è in forte ritardo (dunque a rischio di infrazione europea) il Piano di utilizzo dello spazio marittimo che dovrebbe individuare in Italia entro il 2021 e nei mari europei entro il 2022, le modalità per far coesistere le attività di pesca, le installazioni di campi eolici e fotovoltaici, il turismo, il trasporto marittimo con, ad esempio, il ripristino degli ecosistemi e della biodiversità, così come per la terra ferma. Ovviamente in questo elenco con possiamo dimenticare le ecomafie, le procedure di infrazione per le emissioni in atmosfera, gli scarichi illeciti di acque reflue e i rifiuti, e da qui l’economia circolare che oscilla tra la produzione energetica che brucia rifiuti di tutti i tipi, anche i fanghi della depurazione, intossicando la nostra aria, e la produzione di nuovi materiali prodotti dagli scarti. Avete mai indossato un paio di scarpe o una borsa di pelle di mela o di cactus? Io si, prodotti da artigiani italiani che sopravvivono tra mille stenti!
Il tema ambientale langue da decenni e so bene quanto abbiamo combattuto per scardinare le resistenze dei poteri economici. Il Ministero dell’Ambiente dovrebbe essere terzo rispetto agli altri ministeri perché esprime valutazioni di impatto delle opere e delle attività umane che inevitabilmente impattano sugli ecosistemi naturali e sulla biodiversità e al contempo promuove e finanzia ciò che in Italia c’è di sostenibile, vedi anche le ZEA che tentano di portare una boccata di ossigeno nelle aree protette. Ma se le attività più dannose, come la produzione di energia, sono inglobate nel Ministero dell’Ambiente, la tutela dell’ambiente soccomberà perché il controllore e il controllato saranno costituiti dallo stesso ente e questo ci riporta alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ovvero ai “piani delle aree idonee alla transizione” e dunque al Recovery Plan.
Confindustria, attraverso il suo giornale, sta sottolineando spesso come la Commissione VIA, fondamentale in quanto l’UE obbligherà a standard di controlli per l’ammissione dei progetti del Recovery e in quanto molto passerà per le infrastrutture, sia lenta ad esaminare i progetti (650 ancora in sospeso), e questo è un problema perché i progetti del Recovery devono riguardare opere completabili entro il 2026. Si attribuiscono colpe ai procedimenti di VIA, mentre è la qualità dei progetti presentati ad essere scarsa, per cui la commissione VIA deve fungere da soccorso istruttorio in quanto spesso manca la documentazione prevista dalla normativa; in tal caso il problema riguarderebbe il fatto che viene consentito a tali progetti di accedere alla verifica di commissione, seppur carenti. Inoltre, viene segnalata carenza di supporto tecnico (fornito dall’ISPRA). Sul valore della partecipazione nei processi decisionali, anche nel PNRR le autorità regionali e locali possono essere partner importanti nell’attuazione delle riforme e degli investimenti. A tale riguardo, esse dovrebbero essere adeguatamente consultate e coinvolte. Il Piano dovrebbe contenere una sintesi del processo di consultazione, condotto conformemente al quadro giuridico nazionale, delle autorità locali e regionali, delle parti sociali, delle organizzazioni della società civile, delle organizzazioni giovanili e di altri portatori di interessi e il modo in cui il Piano per la ripresa e la resilienza tiene conto dei contributi dei portatori di interessi. Semplificare non può significare togliere la parola ai cittadini ed eliminare il confronto costruttivo, altrimenti si sposta semplicemente il conflitto in sede giudiziaria.
Alcune associazioni lo hanno capito e sostengono che la commissione VIA debba essere più rigida nel rigettare i progetti (solo il 10% attualmente viene respinto) e nel fatto che non deve andare incontro ai progetti manchevoli aiutandoli a supplire alle carenze di documentazione. Confindustria ipotizza addirittura l’eliminazione del PNIEC, accusando il governo Conte di aver creato solo confusione, nonostante molti progetti del Recovery saranno afferibili proprio al PNIEC. Ma basta accedere al sito dell’Europa e verificare l’iter, elaboratissimo, per verificare il meccanismo per essere ammessi ai finanziamenti e scoprire che si fa riferimento al PNIEC e che le opere afferenti alla transizione verde devono rispettare il Green Deal e soprattutto che saranno emessi Bond Green con precisi criteri ambientali da rispettare, tanto è vero che nel primo pilastro del regolamento del fondo del Recovery, l’Europa ha tenuto a precisare che deve essere conservata la Natura. Questo implica la realizzazione di piani per l’individuazione di aree idonee che siano compatibili con tutte le attività umane e con la natura, quindi sottoposti a VAS. Non solo, tutti nascondono o ignorano del tutto che i progetti devono rispettare il principio “DO NOT SIGNIFICANT HARM” per il quale è stato predisposto uno specifico regolamento, anche in italiano. Cosa significa? Che le attività da finanziare devono essere compatibili con tutte le matrici ambientali e devono rispettare gli obiettivi per il clima, si va in pratica oltre la VIA, con principi più restrittivi. Non siamo più nel Far West, anche se rischiamo di ritornarci”.

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