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FASE 3 – DE PETRIS (LeU): “L’ABBASSAMENTO TEMPORANEO DELL’ IVA E’ INUTILE. E’ NECESSARIO SOSTENERE IL REDDITO E PROLUNGARE IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI”

L’abbassamento temporaneo e lieve dell’IVA sarebbe una misura ad alto costo e bassa resa. Non servirebbe a rilanciare i consumi e peserebbe moltissimo sul bilancio. Altra cosa sarebbe una rimodulazione strategica e mirata dell’IVA per indirizzare il modello di sviluppo, ma per una misura simile serve un piano complessivo e non si tratterebbe certo di un abbassamento momentaneo”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

La sola via per rilanciare i consumi è il sostegno al reddito e la difesa dell’occupazione. La data del 7 agosto, quando scadrà il blocco dei licenziamenti, si avvicina, e l’Italia non può affrontare la fase di ricostruzione che ci aspetta con una massa di nuovi disoccupati ridotti alla disperazione. E’ fondamentale prolungare il blocco dei licenziamenti e finanziare gli ammortizzatori sociali. Ripetiamo tutti che la crisi è anche una grande occasione per cambiare strada e costruire un Paese diverso e migliore di prima. Ma non possiamo nasconderci che ci sono anche forze che tirano in direzione opposta e lavorano per non cambiare niente o per tornare addirittura indietro. Le voci contrarie a prolungare il blocco dei licenziamenti o i progetti di deregolamentare ancora di più i contratti a termine vanno in questa direzione. Sono sirene che il governo deve assolutamente non ascoltare”.

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IVA – DE PETRIS (LeU): “VA RIMODULATA PER INDIRIZZARE VERSO LA RICONVERSIONE ECOLOGICA E UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO”

Non so quanto sarà possibile in un momento come questo abbassare l’IVA ma in ogni caso un eventuale taglio lineare non servirebbe a niente e non è quello di cui abbiamo bisogno. Un taglio dell’iva andrebbe casomai modulato per indirizzare lo sviluppo e i consumi verso quella riconversione ecologica del modello di sviluppo che deve essere il cuore del Recovery Plan italiano. L’IVA attualmente bassa sui prodotti ecologicamente più dannosi deve essere alzata e va invece abbassata quella sui consumi compatibili con un diverso modello di sviluppo. Legare l’abbassamento solo ai pagamenti cashless è sensato ma non può certo bastare”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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RECOVERY PLAN – DE PETRIS (LeU): “IL FATTORE TEMPO E’ FONDAMENTALE. VA TROVATA UNA SOLUZIONE-PONTE PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA SOCIALE SUBITO”

 

Per fronteggiare la crisi innescata dal Coronavirus e per trasformarla, come è possibile fare, in una occasione storica per l’Italia e per l’Europa tutta, il fattore tempo è fondamentale. L’Italia ha fatto molto per spingere la Ue ad adottare politiche ben diverse da quelle del passato. Bisogna evitare a tutti i costi che la proposta della Commissione europea venga depotenziata ma il compito del governo è anche quello, altrettanto centrale, di adoperarsi, di qui alla prossima riunione del Consiglio europeo, per accorciare i tempi e far sì che il New Generation Eu venga definito prima dell’estate. Uno slittamento dei tempi acuirebbe la crisi e renderebbe più difficile mettere mano a quel Piano innovativo di investimenti, in particolare sulla Green Economy, e di riforme dal quale dipende il futuro del Paese nei prossimi decenni”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Ci troviamo di fronte a una doppia emergenza. Una, quella del Recovery Plan, è strategica e si dispiegherà su tempi medio-lunghi. Ma l’altra, la necessità di mettere al riparo milioni di persone dagli effetti devastanti della crisi, deve scattare subito. Se in autunno ci saranno in Italia milioni di persone impoverite anche il miglior Recovery Plan servirà a poco. Per questo è fondamentale che venga trovata una soluzione-ponte per mettere l’Italia in grado di rispondere alle urgenze sociali dei prossimi mesi, senza dover attendere l’entrata in vigore del Piano New Generation Eu nel 2021”, conclude la presidente De Petris.

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REGENI – DE PETRIS (LeU): “SENZA VERITA’ E RISPETTO DEI DIRITTI UMANI LA VENDITA DELLE ARMI VA BLOCCATA”

“Siamo certi che l’Italia continui a chiedere con massima insistenza la verità sul caso Regeni e la punizione dei colpevoli, come ha ripetuto anche ieri di fronte alla commissione d’inchiesta il presidente Conte. Ma siccome queste richieste vengono puntualmente disattese è grave da ogni punto di vista che l’Italia continui a vendere armi a un regime come quello di al-Sisi. Non possiamo riempirci la bocca di parole altisonanti sulla difesa dei valori di civiltà e democrazia e poi dimenticarci quelle parole quando c’è di mezzo il vantaggio economico”, dichiara la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Non si tratta solo di una vicenda gravissima come la barbara uccisione di Giulio Regeni. In Egitto la violazione dei diritti umani è sistematica e continua. La legge 185 vieta di vendere armi ai Paesi che violano i diritti umani eppure l’Italia è oggi il primo Paese tra quelli che vendono armi al regime di al-Sisi. E’ ora di dire chiaramente a quel regime che la verità sull’uccisione di Giulio, la punizione dei colpevoli e il rispetto dei diritti umani non sono solo sommesse e inutili richieste ma condizioni per la prosecuzione degli accordi commerciali. A partire dalla vendita delle armi che deve essere bloccata subito”, conclude la presidente De Petris.

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UE – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “EVITARE IL TAGLIO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI, CONTE GARANTISCA ADEGUATI INVESTIMENTI AL SUD”

“Per scongiurare che venga attuata da parte della Commissione europea una “rettifica finanziaria”, che equivarrebbe ad un taglio dei fondi europei strutturali, il Presidente del Consiglio deve attivarsi urgentemente varando misure volte a garantire un adeguato livello d’investimenti al Sud, così come da impegni presi con Bruxelles”.

Lo dichiara il senatore del Gruppo Misto Saverio De Bonis, che ha presentato in merito un’interrogazione al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. 

“A causa dell’emergenza Covid-19 , sono in arrivo, come ha riferito lo stesso Presidente Conte in Senato, cospicue somme di denaro, fondi che non devono essere distribuiti a pioggia a ogni categoria, ma devono servire per le riforme strutturali di natura economica: in primis far uscire il Sud dal ritardo di sviluppo. Questo è quello che l’Europa si attende. Ora si può e si deve fare al Sud l’Alta velocità ferroviaria, si possono collegare fra loro le città del Sud, si può ricucire il Sud al Nord lungo l’Adriatico, si può dare al Sud la banda larga su internet, si può convertire dal carbone l’Ilva di Taranto e così via, perché se tutto questo non si farà, non un euro arriverà all’Italia del recovery fund, riconosciuto come misura necessaria e a cui lavorare con urgenza per superare una crisi straordinaria. Occorre puntare su Napoli, Bari e Palermo oltre che su Milano, Treviso, Bologna, perché soltanto non lasciando il Sud vuoto e impoverito l’Italia potrà raggiungere e godere di un’economia reale florida. Serve, insomma una grande riqualificazione attraverso una visione di un’Italia unica e non scollegata tra il Nord ed il Sud. Un’idea di futuro italiano che, anche per l’Europa, si può, anzi si deve fare, avendo a disposizione anche dei fondi, oltre a quelli della proposta della Commissione europea su next generation EU e sul QFP 2021-2027, che altrimenti si perderebbero”.

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DL ELEZIONI – DE PETRIS (LEU): “SI DEVE EVITARE CHE IL REFERENDUM PASSI IN SECONDO PIANO CON UNO SFORZO INFORMATIVO ECCEZIONALE”

“Votare a luglio, come avrebbero voluto alcuni presidenti di Regione di entrambi gli schieramenti, non era possibile per motivi precauzionali. L’epidemia non è finita, i rischi non sono scomparsi: aprire le urne in luglio sarebbe stata una enorme imprudenza”, sostiene la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Per gli stessi motivi di precauzione è stato deciso di accorpare in un solo election day anche la data del referendum costituzionale. Ciò crea innegabilmente un problema: il rischio cioè che la prova referendaria sia messa in secondo piano dalle altre scadenze elettorali. Dobbiamo impedirlo e c’è un solo modo per farlo: fornire sul referendum un’informazione precisa e puntuale, molto più forte e più pervasiva del solito. Proprio in questa direzione, come maggioranza, ci stiamo già impegnando”, conclude la presidente De Petris.

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PONTE SULLO STRETTO – DE PETRIS (LeU): “OPERA INUTILE, COSTOSISSIMA, DEVASTANTE PER L’AMBIENTE, PREZIOSA SOLO PER LA MAFIA. ITALIA VIVA SI RASSEGNI: E’ UN CAPITOLO CHIUSO”

“Il senatore Faraone e Italia viva hanno il diritto di proporre quello che vogliono, anche un’opera folle, inutile, già rivelatasi costosissima anche solo in fase ipotetica, disastrosa per l’ambiente, preziosa solo per mafia e ‘ndrangheta, come il Ponte sullo Stretto.  Ma il senatore Faraone e Italia viva devono aver confuso questo governo con uno di quelli guidati da Silvio Berlusconi, il cui sogno era non a caso proprio il Ponte sullo Stretto”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, dopo le dichiarazioni in aula del capogruppo di Iv Faraone a favore del Ponte.

“Conviene essere assolutamente chiari. Il Ponte sullo Stretto non è un’opzione rimasta aperta in attesa di decisione. Tutte le analisi europee e tutte le valutazioni di impatto ambientale lo hanno bocciato senza appello. Stiamo ancora pagando costi esorbitanti anche solo per averne parlato. Il tentativo di usare la crisi innescata dalla pandemia per riaprire un capitolo già chiuso non ha alcuna possibilità di successo e sarà bene che Italia viva se ne faccia rapidamente una ragione”, conclude la presidente De Petris.

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COVID-19 – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “PERCHE’ LA CURA SPERIMENTALE CON IL PLASMA IPERIMMUNE E’ STATA ASSEGNATA ALL’OSPEDALE DI PISA? IL MINISTRO SPERANZA CHIARISCA”

“Nonostante il successo ottenuto dagli ospedali di Mantova e Pavia nell’avvio, già nel mese di marzo, di un protocollo sperimentale per trattare i pazienti affetti da COVID-19 con il plasma iperimmune dei pazienti guariti, la  sperimentazione italiana della cura del coronavirus è stata assegnata a sorpresa all’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa. Quali sono i motivi di questo ‘scippo’? Perché non si è puntato su chi è molto più avanti nella sperimentazione?”.

Lo chiede il Senatore del Gruppo Misto, Saverio De Bonis, in un’interrogazione indirizzata al Ministro della Salute in cui spiega bene come “Lo studio, condotto congiuntamente al policlinico San Matteo di Pavia, ha visto il coinvolgimento di varie strutture dell’ospedale di Mantova quali immunoematologia e medicina trasfusionale, pneumologia, medicina di laboratorio, malattie infettive. Attualmente è in corso l’analisi dei dati raccolti dagli specialisti nell’ambito del progetto e la successiva pubblicazione. Al servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale del “Carlo Poma” di Mantova si è proceduto a pieno regime alla raccolta del plasma da pazienti guariti, con un ritmo di 6-7 prelievi al giorno. I decessi con questa terapia non si verificano più da qualche mese e il coronavirus sparisce dopo un trattamento che va dalle 2 alle 48 ore, eliminando ogni traccia di sintomo. Sono ormai un centinaio i pazienti dell’ospedale di Mantova curati con successo. Eppure, sulla pagina Facebook del regista e blogger Massimo Mazzucco si legge: ‘Qualcuno ha subito suggerito che Pisa non fosse affatto una scelta casuale, visto che è il feudo del virologo Lo Palco. In altre parole, si voleva togliere a De Donno il controllo della sperimentazione, per assegnarlo ad un altro ospedale’. Mazzucco riferisce di ‘un’ipotesi molto più complessa, che tira in ballo la famiglia Marcucci. Si tratta di un’azienda fondata nel 2001 e specializzata in produzione e distribuzione di prodotti medicinali derivati da plasma umano. Dal momento che adesso l’amministratore delegato è Paolo Marcucci, chiedo al Ministro Speranza se non vi possano essere eventuali conflitti di interessi”.  

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MIGRANTI – DE PETRIS (LEU): “I DECRETI SICUREZZA DEVONO ESSERE MODIFICATI PROFONDAMENTE, NON BASTA UN PO’ DI MAQUILLAGE”

 

“Non c’è più tempo da perdere: i Decreti Sicurezza devono essere modificati profondamente. Spero sia chiaro a tutti che non può trattarsi solo di un maquillage”.

Lo ha dichiarato la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, che ha aggiunto:

“Le modifiche devono essere radicali, come radicali sono i danni che i decreti imposti da Salvini hanno prodotto e continuano a produrre. In particolare, è determinante che venga ripristinata la protezione umanitaria. Senza un intervento deciso centinaia di migliaia di persone resteranno in balia del lavoro nero e del caporalato e ad avvalersi della loro disperazione sarà solo la criminalità organizzata”.

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TRASPORTI – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “IL GOVERNO RIPRISTINI SUBITO LA PROGRAMMAZIONE DELLE ROTTE DEGLI AEROPORTI MINORI DELLA SICILIA”

“Per il Governo ‘Razionalizzare il servizio di trasporto aereo’ significa riaprire l’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo), dove c’è cuore della pandemia, e prorogare invece ancora di un mese la chiusura degli aeroporti di Comiso e Trapani, in Sicilia, dove non ci sono contagi. ‘A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina’: si vogliano forse negare i diritti fondamentali alla crescita e alla competitività territoriale nel Mezzogiorno?”

Lo chiede il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, in un’interrogazione rivolta ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e della salute.

“Nel decreto del ministero, infatti, vengono stabiliti i 25 aeroporti italiani che possono tornare operativi e, tra quelli siciliani, ci sono gli scali di Palermo, Catania, Lampedusa e Pantelleria ma mancano il “Vincenzo Florio” di Trapani-Birgi e lo scalo di Comiso. La scelta pare sia dovuta all’impossibilità di garantire i controlli su tutti gli aeroporti italiani, ma essa penalizza fortemente le province di Trapani e Ragusa che vivono maggiormente di turismo, soprattutto nella stagione estiva, recando gravi danni all’economia. Tra l’altro, se la giustificazione è data dall’impossibilità di garantire i controlli per l’emergenza Covid-19, questa decisione risulta ancor più iniqua ed incomprensibile, visto il numero veramente insignificante di contagiati in Sicilia. Pertanto chiedo ai ministri dei Trasporti e della Salute che sia immediatamente ripristinata la programmazione delle rotte per gli aeroporti minori”.

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