“I dati del rapporto Inps sono raggelanti e confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Italia esiste un problema salariale enorme che va affrontato ora. Un quarto dei lavoratori prende meno di 9 euro lordi all’ora: deve quindi vivere con meno di 780 euro al mese. È un dramma per il presente e lo è anche per il futuro perché questa situazione inciderà sulle pensioni future. Oggi il 32% dei pensionati percepisce meno di 1000 euro al mese ma il quadro è destinato a peggiorare molto. È assurdo e sconcertante che, in queste condizioni, il salario minimo venga fatto passare per una bandiera identitaria del M5S invece che come una esigenza assoluta imposta dalla realtà”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Dovrebbe essere l’intero campo progressista, con il Pd in prima fila, a reclamare con massima forza il salario minimo, invece di fingere che si tratti di un braccio di ferro politicista tra il governo e una parte della maggioranza”, conclude la presidente De Petris.