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SCUOLA – DE PETRIS (LEU): “L’ANNO PROSSIMO SARA’ EMERGENZA, VELOCIZZARE TEMPI CONCORSI PERSONALE PRECARIO”

“Visto l’alto numero di precari che da anni lavorano nella scuola statale e paritaria con regolarità di contratto e che da anni aspettano l’assunzione a tempo indeterminato, chiediamo al Ministro Bussetti di velocizzare i tempi per i prossimi concorsi e riferire i numeri reali relativi al personale precario inserito nelle graduatorie ad esaurimento”.

Così la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, in un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in cui chiede anche: “quanti siano i vincitori dell’ultimo concorso in attesa di assunzione a tempo indeterminato e quali siano le consistenze delle seconde e terze fasce d’istituto”.

“L’anno prossimo la scuola vivrà una vera e propria condizione di emergenza, con oltre 150.000 cattedre e oltre 24.000 posti ATA scoperti. Ciò renderà assai difficile garantire il diritto allo studio degli studenti, anche perché tutti i concorsi sono in ritardo. Non c’è altro tempo da perdere, Bussetti si attivi per abbassare i costi del TFA di sostegno attivati dalle Università, che raggiungono cifre anche superiori a 3000 Euro e chiarisca come intenda dare compimento ad un piano di stabilizzazione per coloro che comunque da anni, con le loro supplenze annuali, hanno superato i 36 mesi e garantiscono il regolare funzionamento delle scuole”.

 

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TAV – DE PETRIS (LeU): “CONTE HA SPIEGATO PERCHE’ SI TRATTA DI UN’OPERA INUTILE E DANNOSA. ORA SI ASSUMA LA RESPONSABILITA’ DI FERMARLA”

 

“Il presidente del Consiglio ha esposto chiaramente i motivi per cui la Tav è un’opera inutile, dannosa e follemente costosa, riconoscendo che quanto sostiene da anni il movimento no Tav è del tutto giusto e fondato. Sarebbe di conseguenza doveroso trarre le conseguenze di questa analisi e assumersi la responsabilità di bloccare un’opera, il cui bilancio non potrà che diventare col tempo, come lo stesso Conte ha fatto capire, sempre più negativo. Invece il premier, dopo aver spiegato perché quell’opera dovrebbe essere fermata una volta per tutte, cerca di nuovo una scappatoia evitando di dire una parola chiara e definitiva. E’ ora che questa farsa finisca. Sulla base di quanto autorevolmente affermato da Giuseppe Conte, il progetto Tav deve essere immediatamente cancellato”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris commentando le dichiarazioni del premier sulla Tav.

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TAV – DE PETRIS (LEU): “PROGETTO DA CANCELLARE SENZA AMBIGUITA’ NE’ FURBERIE”

 

“E’ ora che il governo smetta di tergiversare e prenda una decisione non solo sulla Tav ma sull’intero modello di sviluppo.  Il dibattito sul tratto ad Alta Velocità Torino-Lione di questi giorni, viziato com’è dalla posizione esclusivamente ideologica e condizionata dagli interessi non del Paese ma di ben precisi gruppi finanziari, riflette infatti un problema più vasto: la resistenza a imboccare un modello di sviluppo razionale, attento all’ambiente, non finalizzato solo a specifici interessi economici”, dichiara la senatrice di LeU Loredana  De Petris, presidente del gruppo Misto a margine del dibattito sulla Tav al Senato.

“In questi giorni pur di difendere un’opera inutile e costosa, sono state messe in campo bugie e mistificazioni di ogni tipo. Si sono fatti conti senza considerare elementi fondamentali, come il fatto che solo la tratta transnazionale è coperta al 40% dai finanziamenti europei coperta, e ignorando i costi della tratta internazionale, che il CIPE stima intorno ai 6,3 mld. Una marea di ambientalisti dell’ultima ora, dopo aver difeso per anni la devastante legge Lunardi, usano la giusta necessità di limitare il traffico su ruote, che continuano in realtà a incentivare, sorvolando sul disastroso impatto ambientale di questa opera disastrosa tanto dal punto di vista economico che da quello ideologico. Il progetto Tav, come abbiamo chiesto nel nostro odg al Senato, deve essere cancellato senza ambiguità e senza furberie sui bandi di gara. Il governo deve avere il coraggio di bloccare le procedure d’appalto e trasferire le risorse dove sono davvero necessarie per la popolazione: sui trasporti ferroviari regionali e sulle tratte pendolari”, conclude la senatrice di LeU.

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TAV – DE PETRIS. DICHIARAZIONE DI VOTO SULLE MOZIONI E L’ODG

Signor Presidente, annuncio il voto contrario su tutte le mozioni e ovviamente il voto favorevole sull’ordine del giorno che abbiamo presentato. Il Sottosegretario auspica che si vada poi nella direzione indicata dal mio ordine del giorno, ma nel frattempo la mozione di maggioranza ancora una volta cerca di non decidere e di prendere tempo. Siamo arrivati a un punto – lo sapete perfettamente – per cui non è più possibile rinviare la decisione politica. I dati sono chiari e su questo mi permetterò di dire ancora alcune cose, ma è evidente a tutti che non si può pensare o illudersi di riuscire a tirare a campare, facendo partire le gare per poi magari revocarle, fino alle elezioni europee. Questo – lo dico dal punto di vista politico e mi rivolgo anche ai colleghi del Movimento 5 Stelle – non può continuare ad essere il modo di condurre e di non assumere le decisioni. La decisione politica, in questo caso, sulla TAV non solo non è più rinviabile, ma è ancora una decisione politica. Lo abbiamo ribadito varie volte e sono passati venti, trent’anni, abbiamo gli studi, le posizioni da questo punto di vista sono chiare, per quanto ci riguarda sono chiarissime. La valutazione costi-benefici l’abbiamo fatta da moltissimo tempo e, per cominciare a leggere i dati di cui disponiamo nello scenario di quello che accade nel commercio internazionale, noi sappiamo che questa opera rischia di essere un’opera non solo non prioritaria, ma che certamente, così come è stata concepita, sarà astrusa rispetto ad una decisione per quanto riguarda il piano generale dei trasporti e della logistica e rispetto ad una programmazione seria del futuro da parte del nostro Paese. Si rischia di fare un buco non solo nella montagna ma, ancora una volta, anche nei conti pubblici. Il famoso finanziamento dell’Unione europea – ricordiamocelo bene – riguarda soltanto la tratta transfrontaliera e non tutto il resto, che ovviamente è necessario a valle e dopo il buco nella montagna stessa.

Dico anche un’altra cosa: ho sentito molti interventi che richiamavano alla responsabilità le future generazioni, e proprio di questo voglio parlare. Mi dispiace, per esempio, che il nuovo segretario del Partito Democratico, come primo atto, sia andato a sponsorizzare il TAV e abbia annunciato contemporaneamente anche la partecipazione alla marcia per il clima il 15 marzo. I ragazzi che il 15 marzo faranno sciopero per richiamare tutti i governanti e i decisori politici alle proprie responsabilità per quanto riguarda l’attuazione degli accordi di Parigi – e quindi per il loro futuro – hanno risposto con chiarezza anche a quella presa di posizione. Il futuro dei nostri figli riguarda il fatto che finalmente, senza averlo fatto per anni, ci assumiamo sulle nostre spalle la decisione di un cambio di rotta, che però significa conversione ecologica dell’economia – lo dico con chiarezza in quest’Aula – e non la prosecuzione di un modello di sviluppo che non ci ha portato da nessuna parte, dopo aver messo al centro le grandi opere, senza peraltro neanche riuscire a realizzarle, e ha lasciato a se stesse le infrastrutture prioritarie.

Leggetevi i dati, non è un problema di contrapposizione tra gli investimenti per i pendolari e il trasporto pubblico locale, ma di come vengono collocate le risorse e di quale futuro si vuole disegnare, non solo per il trasporto, ma per questo Paese.

In questi anni di crisi, in cui abbiamo visto pochi posti di lavoro, le misure anticicliche che hanno funzionato sono state quelle che hanno privilegiato le opere che facevano bene al territorio, davano benessere e facevano lavorare le piccole imprese e l’economia locale. Questo è il futuro che dovremmo immaginare: quello della generazione nostra e dei nostri figli non è appeso a un tunnel di 56 chilometri, ma alla capacità di programmare e investire e di attuare una riconversione ecologica vera dei trasporti, dei consumi e del modo di concepire, sanare e curare il territorio.

Pertanto, coloro che adesso si sono svegliati tutti ecologisti, pensando che quell’investimento alla fine sia la prova della sostenibilità, si sbagliano: a nostro avviso, è esattamente il contrario, e vorrei soltanto richiamarvi a questo.

Oggi però è arrivato il momento di scegliere anche da quale parte andare, verso quale modello di sviluppo e quali investimenti per il nostro territorio e il nostro Paese. Servono razionalità e programmazione: altro che corridoi, quell’investimento sul TAV è fuori da una seria programmazione e una seria decisione per spostare drasticamente il trasporto delle merci dalla gomma al ferro, cosa che non è avvenuta. Andatevi a leggere sul sito del Ministero dell’ambiente – non di quello attuale, ma di quello precedente, in cui il dato era già presente – l’elenco dei 16 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi, gran parte dei quali va a foraggiare il trasporto su gomma e l’autotrasporto, quindi esattamente il contrario di quello che oggi i fautori del TAV vorrebbero venire qui a raccontarci.

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LEGITTIMA DIFESA – LAFORGIA (LEU): “LEGGE DA CONTRASTARE”

“In un Paese in cui il titolare del ministero dell’interno, che dovrebbe garantire la sicurezza degli italiani, lancia il messaggio “armatevi e difendetevi”, tutti i cittadini dovrebbero sentirsi più insicuri. Dobbiamo contrastare questa legge con tutte le forze perché non possiamo permetterci una deriva di questo genere”. Cosi Francesco Laforgia, senatore di LeU, intervenendo a SkyTg24.
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NITRATI – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “ABBASSARE I LIMITI E DELOCALIZZARE AL SUD GLI ALLEVAMENTI”

 

“Ricorrere alle audizioni sul biogas per revisionare ulteriormente i parametri europei sui nitrati è dannoso per l’ambiente e per la salute pubblica. L’Italia non può andare in procedura d‘infrazione perché cinque regioni italiane si ostinano a concentrare gli allevamenti intensivi in aree vulnerabili e sature di nitrati oltre i limiti europei”.

Lo ha dichiarato il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della Commissione agricoltura in riferimento all’audizione informale di rappresentanti del Consorzio italiano biogas (CIB) in relazione all’affare assegnato n. 93 (Affare sulla normativa sui nitrati di origine agricola, anche con riferimento alla situazione in Campania oggetto della deliberazione della Giunta regionale n. 762 del 5 dicembre 2017) che si è tenuta ieri presso le Commissioni riunite di agricoltura e ambiente.

“Non è certo la doppia coltura o l’agricoltura intensiva che può contribuire a ridurre l’azoto nelle falde o la CO2. Sarebbe molto più sensato delocalizzare al Sud la zootecnia. Peraltro, se il biogas riduce la quantità di azoto, i limiti italiani vanno semmai abbassati per portarli ai livelli previsti dall’Unione Europea, nell’ottica di un agricoltura sostenibile, così come affermato anche dal Commissario Hogan, al recente incontro a Milano, che nel delineare gli obiettivi comuni nella PAC, oltre a quelli economici e sociali, ha evidenziato anche quelli ambientali: azioni per il cambiamento climatico, tutela dell’ambiente, tutela del paesaggio e della biodiversità”. Ha concluso De Bonis.

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8 MARZO – DE PETRIS (LEU): “DALLA LEGA VISIONE DELLE DONNE RIDICOLA, IMBARAZZANTE E OFFENSIVA”

 

“Il volantino della Lega di Crotone, in occasione dell’8 marzo, rivela una visione delle donne ridicola, imbarazzante e offensiva, del resto già evidente nelle proposte del Ministro Fontana e del Ddl Pillon che consolida le disparità familiari”.

Così la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto scrive in un post su Facebook, commentando il volantino della Lega dal titolo ‘8 marzo: chi offende la dignità della donna?’.

“Oggi le donne sono vere equilibriste, si occupano contemporaneamente della famiglia e del lavoro con impegno, efficienza e senso del dovere. E saranno le stesse donne a non permettere questo arretramento che vorrebbe cancellare anni di battaglie con il miraggio di tornare al Medioevo”, conclude De Petris.

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