All Posts Tagged: Pnrr

PNRR – DE PETRIS (LeU): “IL DECRETO È IMPORTANTE MA ATTENZIONE A MISURARE LA SOSTENIBILITA’ DEI PROGETTI”

“ll decreto sul Pnrr è di estrema importanza e contiene moltissime norme. Sarebbe stato dunque molto importante consentire al Senato, di dare il proprio contributo, in particolare alle Commissioni coinvolte, che non hanno potuto far altro che scorrere brevemente le sue pagine. Su questo vulnus, che si ripete ormai continuamente, a scapito di una delle due camere a turno, bisognerà intervenire”, dichiara la capogruppo di LeU Loredana De Petris nella sua dichiarazione di voto.

“Il cuore del Next generation EU è la transizione ecologica, intrecciata con la necessità di mettere in campo provvedimenti che rafforzino i territori e producano coesione sociale. Sono questi sono i due pilastri fondamentali, su cui abbiamo cercato di lavorare per costruire il Pnrr con provvedimenti molto importanti e di grande interesse, che andranno poi concretamente realizzati. È però necessario ricordare che nessun progetto approvato dentro il Piano deve essere dannoso per l’ambiente. Vorrei dunque capire come misuriamo la sostenibilità di questi progetti, come misuriamo il fatto che debbano migliorare e non evidentemente creare danno. Restringere ulteriormente e pesantemente tutte le valutazioni per quanto riguarda l’impatto ambientale e la sostenibilità ambientale è rischioso Su questo si deve porre massima attenzione. Non possiamo rischiare che il Pnrr, che nasce per rispondere alla crisi pandemica ma anche per affrontare la crisi climatica, finisca invece per provocare ulteriori danni”, conclude la capogruppo di LeU.

Approfondisci

INFRASTRUTTURE – ERRANI (LEU-ECOSOLIDALI): “LA NORMA È POSITIVA MA SI RISPETTI IL RUOLO DEL PARLAMENTO”

“Il decreto infrastrutture è positivo sotto diversi punti di vista, vi sono importanti investimenti come il piano per la sicurezza nel settore idrico, un intervento fondamentale per tutto il Paese, strategico anche in relazione ai cambiamenti climatici. Un segnale positivo arriva anche dal Fondo per concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale. È un fatto importante e positivo ma non stiamo prendendo atto, con la coerenza necessaria, del fatto che la Pubblica amministrazione nel nostro Paese mostra una carenza drammatica nella capacità di progettazione e di gestione delle gare e delle opere pubbliche. Una preoccupazione che si rafforza in relazione al PNRR: i nodi verranno al pettine e dovremmo smettere di rincorrere il problema operando le necessarie assunzioni di personale qualificato. Nel decreto vi sono poi altre disposizioni significative: sui porti e sul miglioramento della rete ferroviaria, scelte importanti e strategiche per la ripresa.” Così il senatore di Leu-Ecosolidali Vasco Errani nel suo intervento in Senato sul decreto infrastrutture. “Due problemi restano aperti. All’articolo 7, in relazione al tema di Alitalia, si fa riferimento a un documento della Commissione europea che non conosciamo, questo è gravissimo per i lavoratori e rischia di diventare un precedente. Nel dibattito alla Camera abbiamo posto con forza questo problema, lo riproponiamo in questa sede e chiediamo una riflessione su questo punto al Governo. L’esecutivo si impegni a garantire l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile in relazione alla questione dei lavoratori Alitalia. Non costruiamo dei precedenti che possono rappresentare un problema molto grave nella gestione delle relazioni industriali. Infine va posto al Governo un problema che molti gruppi già hanno posto: si devono programmare i lavori del Governo e rispettare e garantire l’autonomia del Parlamento. Non si può lavorare in tempi così ristretti che non consentono nemmeno di valutare gli emendamenti” conclude il senatore Errani.

Approfondisci

AMBIENTE – CENTO (SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA): “SALA HA RAGIONE: LA RIVOLUZIONE VERDE PUO’ PARTIRE DALLE CITTA’”

 

“Il sindaco Gualtieri ha un’occasione storica, con i fondi del PNRR, per fare di Roma una grande capitale green all’avanguardia nella transizione energetica e climatica, attraverso un patto con le altre città a partire dalla Milano del sindaco Sala. D’altra parte, da ecologista, condivido in pieno la convinzione che proprio dalle città possa arrivare un contributo importante per quella rivoluzione verde ancora oggi assente dal panorama politico italiano”, dichiara Paolo Cento, tra i promotori della lista Sinistra Civica Ecologista.

“C’è bisogno, come sostiene Sala, di una nuova aggregazione verde ed ecologista capace di far diventare questi temi centrali nel dibattito e nei programmi di governo, come già accade in gran parte dell’Europa”, conclude Cento.

Approfondisci

AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “IL SINDACO SALA HA RAGIONE. SI DEVE METTERE FINE ALLA DIASPORA DEGLI ECOLOGISTI”

“Ha ragione il sindaco Sala: la sfida della transizione ecologica delle città dove vive la stragrande maggioranza delle persone in Italia e nel mondo è cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici. Per questo motivo il PNRR doveva contenere più risorse per i progetti Green delle città”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“È altrettanto condivisibile il suo ragionamento sulla necessità di porre fine alla diaspora degli ecologisti e di dar vita tutti insieme a un soggetto politico forte che persegua caparbiamente , con passione e determinazione, una transizione verde e giusta. Sarebbe un contributo determinante a quella riorganizzazione di un campo largo del centrosinistra che deve fondarsi sui diritti, sull’innovazione, sulla transizione ecologica e sulla lotta a tutte le disuguaglianze. Certamente anche una legge elettorale proporzionale potrebbe indubbiamente essere molto utile a questo processo”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

NADEF – VIRGINIA LA MURA: “MI ASTENGO DAL VOTO, C’È IL RISCHIO DI GREENWASHING GOVERNATIVO”

“Bene che il documento rilevi che la politica resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la crisi, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, condizioni che secondo il documento saranno soddisfatte dal 2024, sebbene secondo la Corte dei Conti tali previsioni potrebbero essere fin troppo ottimistiche”. Lo ha dichiarato in Senato Virginia La Mura (SI). “L’economia italiana sarà certamente favorita anche dal PNRR quale occasione per il rilancio in chiave di sostenibilità ambientale e sociale, come sottolineato anche dalla terza raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea, anche se il PNRR presenta importanti criticità, che ho a suo tempo evidenziato. Bene che venga evidenziato che le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e la riforma dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi, ma si dovrebbe specificare attività produttive ecosostenibili, secondo il regolamento tassonomia e il principio “non arrecare un danno significativo. Bene anche gli investimenti verso ricerca, innovazione e istruzione.
Inoltre, nel documento si tratta il tema della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti ricompresi nel PNRR e nel PNIEC. Attenzione però, perché in questo caso un conto è l’ottimizzazione degli iter amministrativi, un conto è ad esempio dire che il parere della soprintendenza è non vincolante, ad esempio come è avvenuto nel testo dell’atto di governo di recepimento della direttiva sulla promozione dell’uso delle rinnovabili. Sempre in tema di semplificazione, ricordo anche che è grave che sia stato rimandata ad almeno un anno l’adozione della pianificazione delle attività marittime, mentre si va avanti con il PITESAI che dà il via alla ricerca e prospezione di idrocarburi lungo le coste e nelle aree protette. Il rischio, come manifestato anche dalle proteste dei giovani, è che tutte queste intenzioni e tutte queste misure si traducano poi in greenwashing governativo, far vedere che si presta attenzione alle tematiche ambientali, ma in realtà poi nulla o ben poco cambia! Investire sul gas è, ad esempio, un azzardo, che rischia di compromettere la transizione ecologica. Se, infine, ritengo positivo che la Nadef sottolinei la particolare importanza alla mobilità sostenibile e integrata di persone e merci e che gli investimenti pubblici dovranno contribuire a rendere il sistema infrastrutturale italiano più moderno e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione del sistema energetico, non è tollerabile che sia stato aggiunto all’ultimo tra i DDL Collegati alla prossima legge di bilancio, un ulteriore disegno di legge recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3 della Costituzione”. Questo disegno di legge riguarda l’ambiente perché tra le materie in cui si possono riconoscere ulteriori forme di autonomia c’è l’ambiente, e, più nel dettaglio “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. E sul ruolo delle regioni ha già inciso la riforma Cartabia, prevedendo il concerto con il Ministero per gli affari regionali e le autonomie e il parere della Conferenza unificata, senza poi considerare l’improcedibilità per i giudizi di impugnazione. Concludendo, mi asterrò dal voto perché sebbene riscontri iniziative positive all’interno della Nota, non è stato dato al Parlamento il tempo per poterne approfondire i dettagli e fornire contributi per migliorare il testo. Viviamo un periodo delicato e cruciale, le misure finanziarie, soprattutto in tema ambientale, devono essere concrete e ben orientate, ce lo stanno chiedendo i giovani cui stiamo lasciando un mondo che mette a rischio la loro stessa sopravvivenza”.

Approfondisci

CLIMA – DE PETRIS (LeU): “A FIANCO DEI RAGAZZI CHE MANIFESTANO IN TUTTO IL MONDO. IL DOVERE DEL GOVERNO È CONCENTRARE LE ENERGIE SUL PASSAGGIO ALLE RINNOVABILI”

 

“Sono a fianco dei ragazzi che oggi, in tutto il mondo, tornano a manifestare per lo Sciopero globale per il clima. Questi ragazzi ci chiedono di agire in fretta, senza più perdere tempo perché il tempo a nostra disposizione per evitare il disastro ambientale è esaurito. È assolutamente necessario affrontare l’emergenza climatica con la stessa determinazione con cui si è fronteggiata la pandemia”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“L’emergenza climatica non è un’ipotesi. È una certezza confermata dai fatti che sta già provocando disastri su tutti i piani: non solo danni irreversibili all’ambiente ma anche conseguenze devastanti sui piani economico e sociale. In Italia il Pnrr è certamente una occasione preziosa e forse irripetibile per recuperare i ritardi drammatici sul fronte della riconversione ecologica e dell’accelerazione del passaggio alle rinnovabili. Non deve essere sprecata, ma il Piano deve essere implementato proprio sul fronte della transizione energetica e della biodiversità e della mobilità sostenibile con scelte chiare e non contraddittorie. Bisogna agire con rapidità e determinazione, concentrando tutte le energie sul passaggio rapido alle energie rinnovabili, archiviando una volta per tutte l’inutile, ancorché dannoso dibattito sul nucleare Questo ci chiedono i ragazzi che manifestano oggi. Questo la politica e in primis il Governo, hanno il dovere di fare”, conclude la capogruppo di LeU.

Approfondisci

AMBIENTE – LA MURA: “PER IL GOVERNO SONO PIÙ IMPORTANTI LE TRIVELLE DELLA TUTELA DEL MARE”

“Il Governo, e in particolare il ministro della transizione ecologica Cingolani, nei suoi piani dà priorità alle trivelle invece di dare il giusto spazio alla tutela del mare. Non c’è alcuno schema logico nei piani che stanno seguendo, e se invece uno schema c’è, mira a distruggere gli ecosistemi marini per regalare i nostri tesori naturali ai petrolieri”, così la senatrice e oceanografa Virginia La Mura (SI).

“Sono mesi che insisto sull’urgenza di approvare i piani di gestione dello spazio marittimo (MPS), che servono in sostanza a regolare e dividere in aree a loro destinate tutte le attività al mare, quali, ad esempio, la balneazione, il turismo, i trasporti, la produzione di energia, la pesca, l’acquacoltura, promuovendone la coesistenza e la prosperità, e mantenendo un buono stato ecologico delle acque marine e dei fondali. Il MIT (attuale MIMS) avrebbe dovuto approvare tali piani entro il 31 marzo 2021, e, invece, ad oggi non risulta neppure avviato il procedimento di valutazione ambientale strategica. Il mese scorso ho depositato un’interrogazione, rivolta anche al Ministro Cingolani, per chiedere conto di questo ritardo, senza, tuttavia, avere risposta. Sembrerebbe che si voglia ritardare la pianificazione dello spazio marittimo (MPS), che individuerebbe anche gli spazi da riservare alla natura proteggendoli, a favore delle sole attività di estrazione di petrolio e gas, e del potenziamento delle rinnovabili offshore, in violazione degli obiettivi della Marine Strategy e del principio di “non arrecare danno significativo” (DNSH). Del resto, oggi abbiamo una conferma di ciò che avevo già denunciato durante la redazione del PNRR. E infatti uniche priorità del Ministero della transizione ecologica sono il Piano che definisce le aree idonee per le trivellazioni, il cui nome “Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee” (PiTESAI) confonde e nasconde la verità sulle trivelle, e l’Atto Governo 292 sulle rinnovabili (decreto FER II), che consentirà l’utilizzo delle piattaforme petrolifere in disuso e dei porti per l’installazione degli impianti offshore per la produzione di energia rinnovabile, a valle delle semplificazioni introdotte dal decreto Semplificazioni (DL 77/2021) in materia ambientale. Nel frattempo il “Governo dei migliori”, con il decreto FER II, ha spostato l’approvazione dei piani di gestione dello spazio marittimo intorno a giugno 2022, rimandando ulteriormente il rilancio dell’economia del mare e dei nostri 8500 km di costa, e, con il PiTESAI che invece sarà approvato a giorni, sta agevolando ancora una volta la lobby dei petrolieri. Infatti il PiTESAI consentirà di estrarre gas e petrolio, con nuove concessioni, anche lungo la fascia costiera e nelle aree protette e aprirà la strada anche allo stoccaggio di CO2 nei pozzi esauriti. La Strategia dell’UE per la biodiversità prevede entro il 2030 di ampliare le aree protette di almeno il 30% sia a terra che a mare. Ciò significa che bisogna considerare anche le aree che io definisco aree potenzialmente protette, ossia le aree che attualmente non sono giuridicamente protette, ma che, data la valenza ecologica, dovranno essere protette per conseguire l’obiettivo europeo del 30%. È ciò che dice anche la Commissione VIA-VAS che in tema di criteri ambientali, precisa che questi devono essere intesi come dinamici e adattivi per avere la possibilità, ogni volta che si individuano nuove aree ad elevato valore ecologico, di escluderle dallo sfruttamento economico. Il PiTESAI non ha recepito la sostanza di questa raccomandazione: di dare più spazio alla Natura! Se il Governo permette di trivellare ovunque non ci saranno più aree marine da proteggere, viceversa solo dopo aver individuato queste ultime è eventualmente possibile definire dove trivellare senza arrecare danni agli ecosistemi marini. Ma ognuno ha le sue priorità, quella del ministro Cingolani evidentemente è aiutare i petrolieri”.

Approfondisci

AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “CONTE FA BENE AD INCONTRARE CINGOLANI. IL MINISTRO CHIARISCA AL PARLAMENTO”

“Le critiche di Iv per l’incontro tra Conte e il ministro Cingolani sono totalmente assurde e rivelano una sorta di fobia del partito di Renzi nei confronti dell’ex premier. In realtà Conte, come leader del M5S, fa benissimo a incontrare il ministro per capire sia il senso dei suoi continui riferimenti al nucleare sia come intenda procedere per accelerare il cammino verso la transizione ecologica, che per la Ue deve essere il primo e principale obiettivo del PNRR. Cingolani dovrebbe anzi incontrare tutte le forze parlamentari, per spiegare come intenda seguire le precise indicazioni votate dal Parlamento stesso e sin qui largamente disattese”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Ma il dialogo con le forze politiche non basta. Il ministro farebbe bene a convocare subito anche le associazioni ambientaliste. Avrebbe così modo di capire che non si tratta di fanatici integralisti, come sembra credere, e soprattutto avrebbe l’occasione di dare indicazioni puntuali sulle tappe della transizione energetica e la strategia del governo per raggiungere almeno gli obiettivi europei sulla riduzione delle emissioni. Sinora, infatti, sembra che essenzialmente si stia rimanendo fermi sull’uso dei fossili”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “LE CRITICHE DEL MINISTRO CINGOLANI AL MOVIMENTO AMBIENTALISTA SONO INGENEROSE E ASSURDE”

“Le critiche che il ministro Cingolani rivolge al movimento ambientalista italiano sono non solo ingiuste e ingenerose ma a dir poco assurde. Forse dovremmo tutti ricordare che grazie alle battaglie portate avanti dal movimento ambientalista il nostro Paese ha fatto alcuni passi avanti sulla strada che oggi tutti, a partire dall’Unione europea e dal governo Draghi, riconoscono essere questione di vita o di morte per il pianeta: quella di una nuova cultura basata sul rispetto dell’ambiente e della riconversione ecologica. Mi aspetto quindi che il Ministro smentisca queste sue spero mal interpretate affermazioni. Ed è ancora il movimento ambientalista a spingere perché quella strada venga imboccata con maggior determinazione e percorsa in tempi molto più rapidi, di quanto si stia facendo oggi. E anche il PNRR deve essere assolutamente rafforzato negli investimenti su energie rinnovabili, biodiversità, trasporto pubblico”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Nel merito non capisco bene che senso abbia evocare continuamente il ricorso a un nucleare pulito e sicuro che al momento semplicemente non esiste. Il compito di un ministro alla transizione ecologica non è lavorare sui desideri e sulle eventuali possibilità future ma su un vera transizione energetica basata sulle fonti rinnovabili ormai tecnologicamente sempre più avanzate. Per questo, del resto, molti Paesi si muovono in direzione opposta a quella nucleare, come in Italia è stato sancito anche dalla volontà popolare con ben due referendum”.

Approfondisci