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RECOVERY FUND – DE PETRIS (LeU): “E’ ASSURDO E INACCETTABILE CHE IL VETO DI UN SOLO PAESE PARALIZZI L’INTERA UNIONE. L’ACCORDO VA CONCLUSO CON O SENZA OLANDA”

E’ assurdo e inaccettabile che un solo Paese, che oltretutto gode di privilegi ingiustificati e inspiegabili, paralizzi l’intera Europa e metta l’Unione a rischio. Non è neppure immaginabile che un solo Paese, col suo veto, freni e impedisca la risposta dell’Europa a una crisi simmetrica, improvvisa e devastante, con conseguenze incalcolabili. L’accordo sul Recovery Fund, accettato dalla stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione e necessario per tutti, deve essere chiuso ora, senza rinvii, con o senza il permesso dell’Olanda”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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UE – ERRANI (ARTICOLO UNO): “IL VERTICE DEL CONSIGLIO EUROPEO E’ UN PASSAGGIO DI STRAORDINARIA IMPORTANZA PER IL FUTURO DELL’UNIONE”

“Il vertice del Consiglio europeo dei prossimi giorni è un passaggio di straordinaria importanza per il futuro dell’Unione. L’Europa è cambiata e sta cambiando. La crisi innescata dalla pandemia ha messo in evidenza alcuni nodi che devono ora essere affrontati e risolti. Il valore della solidarietà, che non è solo un elemento importante ma è uno dei punti fondativi sui quali si basa l’Unione deve essere riconosciuto come tale, così come l’insostenibilità delle politiche di austerità, che sin troppi danni hanno fatto in passato. Credo che questa crisi abbia anche dimostrato che la linea sovranista, per nostra fortuna, semplicemente non esiste”, dichiara il senatore di Articolo Uno Vasco Errani nel corso del dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio al Senato.

“Anche prima di questa crisi il nostro Paese, così come anche l’Europa e il mondo, si trovava di fronte a tre emergenze: quella climatica, quella tecnologica e quella sociale. Ora è il momento di affrontarle, passando dagli interventi emergenziali a un vero Piano capace di rilanciare il Paese affrontando quei tre nodi, la cui risoluzione è stata resa ancora più urgente dalla crisi. Per questo è certamente necessario semplificare e sburocratizzare. Ma sapendo che se non riusciremo a restituire forza e competenza alla Pubblica amministrazione non andremo lontano: non si può certo immaginare di andare in deroga per un decennio. È inoltre fondamentale varare subito un Piano strategico per la Sanità. A questo fine dovremo verificare quali strumenti siano più vantaggiosi per l’interesse del Paese senza che nessuno ci possa dire quali debbano essere adottati ma anche senza pregiudizi di sorta”, conclude il senatore di Art. Uno.


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UE – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “EVITARE IL TAGLIO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI, CONTE GARANTISCA ADEGUATI INVESTIMENTI AL SUD”

“Per scongiurare che venga attuata da parte della Commissione europea una “rettifica finanziaria”, che equivarrebbe ad un taglio dei fondi europei strutturali, il Presidente del Consiglio deve attivarsi urgentemente varando misure volte a garantire un adeguato livello d’investimenti al Sud, così come da impegni presi con Bruxelles”.

Lo dichiara il senatore del Gruppo Misto Saverio De Bonis, che ha presentato in merito un’interrogazione al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. 

“A causa dell’emergenza Covid-19 , sono in arrivo, come ha riferito lo stesso Presidente Conte in Senato, cospicue somme di denaro, fondi che non devono essere distribuiti a pioggia a ogni categoria, ma devono servire per le riforme strutturali di natura economica: in primis far uscire il Sud dal ritardo di sviluppo. Questo è quello che l’Europa si attende. Ora si può e si deve fare al Sud l’Alta velocità ferroviaria, si possono collegare fra loro le città del Sud, si può ricucire il Sud al Nord lungo l’Adriatico, si può dare al Sud la banda larga su internet, si può convertire dal carbone l’Ilva di Taranto e così via, perché se tutto questo non si farà, non un euro arriverà all’Italia del recovery fund, riconosciuto come misura necessaria e a cui lavorare con urgenza per superare una crisi straordinaria. Occorre puntare su Napoli, Bari e Palermo oltre che su Milano, Treviso, Bologna, perché soltanto non lasciando il Sud vuoto e impoverito l’Italia potrà raggiungere e godere di un’economia reale florida. Serve, insomma una grande riqualificazione attraverso una visione di un’Italia unica e non scollegata tra il Nord ed il Sud. Un’idea di futuro italiano che, anche per l’Europa, si può, anzi si deve fare, avendo a disposizione anche dei fondi, oltre a quelli della proposta della Commissione europea su next generation EU e sul QFP 2021-2027, che altrimenti si perderebbero”.

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UE – DE PETRIS (LEU): “E’ UN GRAVE ERRORE PENSARE DI TORNARE AL PRIMA, SI DEVE ACCELERARE LA RICONVERSIONE ECOLOGICA”

“Dalla Ue, anche grazie all’iniziativa italiana, stanno arrivando segnali forti e positivi sulla possibilità di dar vita a una vera Europa della solidarietà capace di superare gli errori del passato. Ma l’occasione enorme che la crisi rappresenta per l’Europa va molto oltre. Possiamo oggi accelerare drasticamente la riconversione ecologica e far sì che l’Europa sia la prima area del mondo a raggiungere la neutralità climatica, conquistando così una leadership che sarebbe anche economica e politica”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto ai margini del dibattito a palazzo Madama sull’informativa del presidente del Consiglio.

“La stessa cosa è vera anche per l’Italia. Chi pensa che si possa uscire dalla crisi semplicemente tornando al prima, senza modificare profondamente questo modello di sviluppo, commette un errore enorme ed è incredibile che alcuni esponenti dell’impresa mirino a questo. Magari con un sostegno economico pubblico ma per il resto senza cambiare niente. E’ di questo, di cosa debba essere il Recovery Plan in Italia e in Europa, che bisogna discutere ed è di questo che si discute in tutta Europa. Da noi invece si parla solo di Mes, cioè di uno strumento che già c’è, invece che di quelli che bisogna mettere in campo e di come usarli. E’ un dibattito sterile e inutile. Il Mes c’è. Se sarà necessario adoperarlo lo decideremo quando il quadro complessivo sarà stato definito”, conclude la senatrice di LeU.

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UE – DE PETRIS (LeU): “LA CAMPAGNA DELL’AUSTRIA SU RECOVERY FUND VA RESPINTA SENZA MEDIAZIONI”

“Come ha segnalato lo stesso Parlamento europeo la proposta franco-tedesca sul Recovery Fund è un passo importante ma un fondo di 500 mld è del tutto insufficiente. Per affrontare la crisi ci vuole molto di più”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Spero che la Commissione dimostri forza e consapevolezza sufficienti per respingere senza mediazioni la campagna di Olanda, Austria, Danimarca e Svezia per trasformare i sussidi in prestiti. Caricare ulteriormente un debito pubblico già pesante come quello italiano sarebbe il contrario esatto di quel che è necessario per rilanciare non solo l’economia europea ma lo stesso progetto di Unione europea. Sono infine inquietanti i continui accenni del vicepresidente della Commissione Dombrovskis all’obbligo di accompagnare l’erogazione del Recovery Fund con ‘riforme di struttura’. Se Dombrovskis intende dire che gli interventi dovranno seguire gli indirizzi dell’Unione sulla green economy e sulla digitalizzazione non c’è nulla da obiettare ed è anzi giustissimo stabilirlo. Ma se invece intendesse tornare alla pratica sciagurata dei memorandum vorrebbe dire che l’Unione non ha capito la lezione impartita dagli errori del 2011 e si avvia a compierne di nuovi e più fatali”.

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SCUOLA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “CON LA CHIUSURA DELLE MENSE SCOLASTICHE CI SONO CONSEGUENZE ECONOMICHE E OCCUPAZIONALI PER LE IMPRESE AGRICOLE FORNITRICI E PER IL COMPARTO RISTORAZIONE”

“L’improvvisa sospensione delle attività didattiche dal 5 marzo 2020, a causa del diffondersi dell’epidemia da Coronavirus, ha avuto serie ripercussione anche sulle imprese agricole fornitrici di prodotti ortofrutticoli e su tutto il comparto della ristorazione per la mancata somministrazione dei pasti, con serie conseguenze anche in termini occupazionali”. Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, che ha presentato in merito un’interrogazione ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’istruzione. “La decretazione della chiusura delle scuole ha anche interrotto il programma “Frutta e verdura nelle scuole”, determinando l’annullamento degli ordinativi. Per questo chiedo informazioni dettagliate alle Ministre Bellanova e Azzolina circa le conseguenze di tale interruzione, specie in relazione ai fornitori, aggiudicatari del servizio. In particolare se sia stato interrotto anche il pagamento del servizio, trattandosi di fornitura di merce deperibile. Inoltre, vorrei sapere  se si sia stato almeno ipotizzato di dirottare il prodotto già commissionato, per esempio, ad organizzazioni caritatevoli, ma in questo caso con un minore aggravio sia delle spese di trasporto che delle spese legate alle misure di accompagnamento. Il programma “Frutta e verdura nelle scuole”, promosso e finanziato dall’Unione europea deve conservare il suo scopo originario, ossia l’educazione alimentare nella scuola primaria”. Ha concluso De Bonis. 

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FASE 2 – DE PETRIS (LeU): “LE DIFFICOLTA’ NELLA RIPARTENZA INDICANO LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE. L’ACCORDO FRANCO-TEDESCO E’ UN PASSO AVANTI MA GLI AIUTI SERVONO IN TEMPI BREVI”

Le enormi difficoltà che incontrano commercianti, esercenti e operatori del turismo nella ripartenza sono un segnale d’allarme molto grave. Non possiamo sottovalutarlo altrimenti la ricostruzione e il rilancio diventeranno chimere. Bisogna rimettere in moto l’economia del Paese e per questo saranno obbligatori nuovi sforzi e nuovi interventi”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Il sostegno dell’Unione europea è fondamentale. L’accordo franco-tedesco sul Recovery Fund è un segnale confortante, anche se dobbiamo sapere che i 500 mld ipotizzati non basterebbero a far ripartire l’Europa e l’Italia. Ma soprattutto è essenziale che questi fondi arrivino tempestivamente. Proprio le difficoltà che incontrano moltissimi esercizi nella ripartenza indicano che l’Italia non può aspettare i tempi abitualmente lunghi delle decisioni europee. Per essere utili gli aiuti devono arrivare subito”, conclude la presidente De Petris.

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FASE 2- DE PETRIS (LeU): “LE LINEE GUIDA SONO ADEGUATE A RIPARTIRE SENZA AZZARDI. SONO INIMMAGINABILI GLI AIUTI ITALIANI ALLE AZIENDE CON SEDE LEGALE E FISCALE IN ALTRI PAESI”

Le linee guida predisposte dal governo sono adeguate alla necessità del Paese di ripartire senza però abbassare la guardia, con prudenza e senza azzardi. Particolarmente importante è l’equilibrio positivo raggiunto nel rapporto, delicato e importantissimo, tra governo centrale e amministrazioni regionali. Solo lo sforzo comune e coordinato di tutti può dare la spinta necessaria a un Paese che è pronto a ripartire con il senso di responsabilità che ha già dimostrato di avere”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Il presidente Conte ha anche fatto molto bene a chiarire che nell’Unione europea bisognerà risolvere il problema dei Paesi che fanno dumping fiscale. Ma proprio per questo è inimmaginabile che gli aiuti dello Stato italiano vadano a quelle aziende che si avvantaggiano di quel dumping e non hanno le sedi fiscale e legale in Italia”.

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CORONAVIRUS – DE PETRIS (LeU): “LE CHIACCHIERE SUL CAMBIO DI GOVERNO SERVONO SOLO A INDEBOLIRE L’ITALIA NELLA TRATTATIVA EUROPEA”

Il presidente del Consiglio ha fatto benissimo a ricordare agli smemorati da cosa derivino i dubbi dell’Italia sull’utilizzo del Mes e a segnalare i comportamenti scorretti dei Paesi europei che oggi si oppongono all’uso degli eurobond per fronteggiare la crisi senza ricadere negli errori gravissimi del passato”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

La riunione del Consiglio europeo del 23 è di importanza cruciale per l’Italia e per l’Europa. Tutti dovrebbero avere interesse a far sì che il capo del governo italiano possa affrontare quella difficile trattativa, sulle condizioni reali del Mes e soprattutto sull’istituzione del Recovery Found, nel modo migliore e più forte. Certo non aiutano, invece, la voci in libertà, le chiacchiere e il tramestio su un cambio di governo e di maggioranza. Quelle chiacchiere raggiungono un solo obiettivo: rendere più debole non il premier ma l’Italia nel confronto con gli altri Stati europei”, conclude la presidente De Petris.

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CORONAVIRUS – ERRANI (ARTICOLO UNO): “CI ASPETTA UNA SFIDA STORICA: DARE UNA PROSPETTIVA PER IL FUTURO AL PAESE”

“La sfida che ci aspetta va oltre l’emergenza immediata. La sfida storica  è mettere in campo una visione e una prospettiva nuova per il Paese, proprio come l’Italia riuscì a fare nel dopoguerra nonostante le divisioni politiche e ideologiche. Per questo bisogna affrontare da subito alcuni punti chiave”, dichiara il senatore di Articolo uno Vasco Errani.

“Dobbiamo mettere in campo una cabina di regia tale da riunire tutti i livelli istituzionali e tutte le menti migliori del Paese, indipendentemente dalla loro appartenenza politica con l’obiettivo di delineare un progetto per l’Italia. Bisogna definire un nuovo rapporto tra Stato e mercato, diverso da tutti i modelli del passato per rispondere alle esigenze delle persone e non solo a quelle del profitto. Questa è la lezione che ci impartiscono le difficoltà in cui si sono trovati tutti i Paesi con le mascherine. E’ ora di dire chiaramente che nella Sanità bisogna cambiare tutto tranne che il suo carattere universalistico. Questa crisi ha sepolto per sempre la visione per cui la Sanità pubblica doveva essere continuamente sottoposta a tagli. Per la ripresa, infine, è necessario un vero disegno di politica industriale, capace di puntare sui settori del futuro, come l’innovazione tecnologica e le biotecnologie, e su questa base stringere un nuovo patto sociale fra lavoro, imprese e Stato. Siamo di fronte a una svolta epocale nella storia del mondo. Deve capirlo l’Unione europea, che pure in questa occasione ha fatto molto, rendendosi conto che gli strumenti di cui dispone sono ormai del tutto inadeguati. Dobbiamo capirlo noi perché, come classe politica, saremo giudicati proprio su questo:  sulla nostra capacità di costruire una base solida per dare futuro al Paese”, conclude Errani.b

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