All Posts Tagged: Virginia La Mura

MATTARELLA – LA MURA (GRUPPO MISTO): “DAL PRESIDENTE PERSUASIONE MORALE CHE RICHIAMA ALLE NOSTRE RESPONSABILITA'”

“È evidente che il Presidente Mattarella abbia utilizzato la prassi della persuasione morale nel suo messaggio al Parlamento. Un richiamo alle nostre responsabilità politiche dopo l’inopportuna fase che il Paese ha subito per giorni prima della sua rielezione. Ma anche parole che guardano al ruolo dell’Italia in ambito europeo e internazionale, dove dovremo dare dimostrazione di saperci essere e contare. Il lavoro sul prosieguo e implementazione del PNRR che, al di là delle scadenze, dovrà tenere conto della richiesta di aiuto da parte degli Enti territoriali, l’Ucraina, sul fronte esteri, per cui l’Italia potrebbe farsi promotrice in Europa della richiesta di unitarietà delle decisioni, e i grandi temi ambientali, fino ad ora trattati alla stregua di abbellimenti retorici. Non voglio fare semplice congettura, ma ho il timore che nemmeno la moral suasion del Presidente possa risvegliare l’attuale assetto politico e di governo, che rischia di rimanere piegato su se stesso fagocitato dalla prossima campagna elettorale, in realtà già in corso”. Lo scrive in una nota la senatrice del gruppo Misto, Virginia La Mura.

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UE – LA MURA, MANTERO, NUGNES (GRUPPO MISTO): “IL GOVERNO PRENDA POSIZIONE SULLO STOP AL NUCLEARE E AL GAS IN TASSONOMIA”

“La tassonomia delle attività sostenibili in Europa rischia di essere un orpello se al suo interno rimarranno gas e nucleare”. Così si esprimono in nota i parlamentari del gruppo Misto, Virginia La Mura, Matteo Mantero e Paola Nugnes, che sul tema hanno presentato una mozione sottoscritta da un totale di 18 senatori. “Ci chiediamo cosa ancora stia aspettando il Governo italiano a manifestare nettamente la sua contrarietà alla decisione della Commissione. Avrebbe già potuto promuovere un’azione per lasciare fuori dalla tassonomia l’energia nucleare e il gas naturale, a fronte dell’unica motivazione valida ma purtroppo non rispettata, ossia che entrambe le fonti energetiche sono contrarie al rispetto del principio di ‘non arrecare un danno significativo’. Ma al di là di quello che è contenuto nel regolamento europeo, l’Italia dovrà astenersi da ogni iniziativa che consenta nuovamente l’impiego del nucleare nel nostro Paese, allontanando l’ipotesi che questo tipo di energia venga magari inserita nella revisione del PNIEC. Innanzitutto c’è l’esito di ben due referendum abrogativi da considerare e in particolare il problema dei rifiuti radioattivi ancora presenti su suolo nazionale, tra cui anche quelli di provenienza estera. Tra gli impegni della mozione abbiamo infatti chiesto che il governo apra presto un confronto con gli Stati Uniti sugli 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio provenienti dal reattore Elk River e da decenni conservati in un impianto lucano, perché vengano trasferiti in America, senza che l’Italia debba farsi carico del loro smaltimento”, spiegano i senatori che concludono: “Ci auguriamo che la realizzazione del Deposito nazionale e del Parco Tecnologico per l’eliminazione e lo stoccaggio di scarti nucleari proceda in maniera spedita, senza però invalidare in alcun modo la partecipazione pubblica al processo decisionale. Al contrario accumulare ritardi, non solo comporterebbe un aggravio dei costi sui cittadini in bolletta elettrica, ma esporrebbe il Paese a un futuro meno sicuro dal punto di vista ambientale”.

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COVID – LA MURA (GRUPPO MISTO): “CON L’ESTENSIONE DELL’OBBLIGO VACCINALE L’ITALIA È ESPOSTA A UNO SCENARIO PREOCCUPANTE SUL FRONTE DEI DIRITTI”

“L’impianto normativo del primo decreto Covid 2022 espone i diritti dei cittadini a scenari che andrebbero tenuti sotto controllo. In esso sono infatti contenute alcune ipotesi lesive a cui il Parlamento dovrà porre rimedio. Tra le varie misure, mi preoccupa tra l’altro la possibilità che il datore di lavoro possa, nel caso di vaccinazione omessa o differita del lavoratore over 50, destinarlo a un’altra mansione senza prima aver ascoltato il suo parere. Sul fronte della sanzione di 100 euro poi, credo che sia talmente sproporzionata all’interesse che si sostiene venga tutelato con l’obbligo vaccinale, da risultare addirittura capace di aprire ad azioni di disobbedienza civile, con prevedibili effetti di incremento dei contenziosi davanti al giudice di pace. Il termine di 10 giorni previsti per lo svolgimento del contraddittorio tra i cittadini e l’Asl competente, oltre a essere una condizione perentoria, rappresenta anche un lasso di tempo eccessivamente breve per consentire una valutazione adeguata delle ragioni che giustificano l’insussistenza dell’obbligo vaccinale o l’impossibilità di adempiervi. Infine non è assolutamente condivisibile la scelta di affidare all’Agenzia delle Entrate-Riscossione il recupero delle somme”. Lo scrive in nota la senatrice Virginia La Mura che, sostenuta alla Camera dalle deputate Ehm, Suriano e Sarli, ha proposto alcuni emendamenti al primo decreto Covid del 2022.

01/’02/2022

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AMBIENTE – LA MURA (GRUPPO MISTO): “BOCCIATO L’ATTO EUROPEO SULLA TASSONOMIA VERDE”

“Sono d’accordo con la bocciatura dell’atto delegato della Commissione europea sulla tassonomia verde che arriva dal gruppo di esperti della Platform for Sustainable Finance, creato proprio per supportare il percorso di attuazione del regolamento che si propone di classificare tutti gli investimenti europei sostenibili dal punto di vista ambientale.
È grave quello che sostiene pubblicamente il direttore della Finanza Sostenibile dell’ong, Luca Bonaccorsi, tra gli autori del rapporto che di fatto rigetta l’atto europeo, ossia che si tratta di una bozza di legge truffa, dettata dalle lobby e governi europei”. Lo scrive in nota la senatrice del gruppo Misto, Virginia La Mura. “Aspetto di poter leggere l’atto, intanto sottolineo che l’inclusione di nucleare e gas nella tassonomia verde, come sembrerebbe previsto nella bozza di atto delegato, entra in netto conflitto con il principio del ‘non arrecare un danno significativo’. Una assoluta incongruenza rispetto all’obiettivo del regolamento, che all’origine dovrebbe escludere qualsiasi fonte di energia svantaggiosa in termini di sostenibilità ambientale e transizione energetica. Il problema del nucleare è anche collegato alla questione dello smaltimento delle scorie, che sono tra le più inquinanti al mondo. Tra l’altro, ad oggi, non beneficiamo di nessuna tecnologia in grado di smaltirle in maniera sostenibile. Preoccupanti sono anche i rilievi sul fronte del gas fossile, la Commissione europea non dovrebbe perseguire vecchie logiche che nulla hanno a che fare con lo scopo della tassonomia. Sono poi assolutamente contraria a incentivare il biogas, su cui tra l’altro l’istituzione europea non sembrerebbe aver svolto studi sugli impatti. E inoltre, promuovere questo tipo di energia aprirebbe a scenari critici sulla destinazione d’uso dei terreni agricoli, strappati letteralmente alla produzione di materie prime”, conclude.

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QUIRINALE – LA MURA (GRUPPO MISTO): “BASTA ANTEPORRE L’INTERESSE POLITICO AL PAESE”

“Non nego che mi sarebbe piaciuto arrivare a questo momento dimostrando maggiore serietà istituzionale. Oggi inizieremo le votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, un evento tra i più importanti del nostro assetto democratico e costituzionale, sebbene in questi ultimi mesi abbia preso il sopravvento l’abitudine politica di anteporre accordi, insidie e intrecci tra le varie forze rappresentate in Parlamento. Tutto per costruire nuove alleanze e banchi di prova per quello che potrebbe avvenire dopo”. Lo scrive in nota la senatrice del gruppo Misto, Virginia La Mura. “È sconfortante ammetterlo, ma la vera domanda è non chi sarà il nuovo Presidente, bensì che colore politico rispecchierà la sua scelta. Visto però che in Parlamento è sì importante far parte di un gruppo con cui condividere battaglie e scelte, ma è ugualmente fondamentale essere coerenti con il proprio percorso di correttezza nei confronti dei cittadini, esprimerò una scelta in linea con i miei principi, che attengono alla difesa della proprietà pubblica demaniale, alla tutela e gestione sostenibile delle risorse naturali e alla salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini”, conclude la senatrice.

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QUIRINALE – LA MURA (MISTO): “LA PROPOSTA MADDALENA DA’ VALORE ALLA COSTITUZIONE”

“Al di là dei 40 proponenti del gruppo Misto di Camera e Senato, vorrei che il nome di Paolo Maddalena rispecchiasse la volontà collettiva di un Parlamento che intende finalmente dare valore alla nostra Carta costituzionale”. Così la senatrice del gruppo Misto, Virginia La Mura, che insieme ad altri 39 parlamentari, ha sottoscritto la scelta di candidare il professore Paolo Maddalena alla guida del Quirinale. “Anche perché promuovere come nuovo Presidente della Repubblica una personalità del calibro del professor Maddalena renderebbe merito al compito che noi parlamentari siamo chiamati a onorare, ossia quello di rappresentare in maniera virtuosa i cittadini, che di sicuro vorrebbero un Capo dello Stato equanime, inclusivo e lungimirante”, continua la senatrice. “Paolo Maddalena è il cambio di passo che abbiamo il dovere di assicurare al Paese dopo un periodo di oscurantismo della democrazia, dove soprattutto l’abuso della decretazione d’urgenza ha esautorato il Parlamento, camuffando avventate scelte politiche in atti di responsabilità presi sulla scia dell’emergenza”, conclude La Mura.

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REFERENDUM CACCIA – SARLI (MISTO) E LA MURA (SI): “FERMIAMO QUESTA BARBARIE”

 

Doriana Sarli (Misto) e Virginia La Mura (SI) hanno presentato un’interrogazione parlamentare, sottoscritta anche da altri deputati e senatori, indirizzata ai Ministri della Transizione Ecologica e della Giustizia. “Nell’interrogazione abbiamo riferito di un episodio recente avvenuto nelle Marche che ha visto protagonisti Birillo, un cane dei Pirenei di soli sei mesi, e Duna, un pastore dell’Asia Centrale, sparati da cacciatori entrati all’interno del terreno del proprietario dei cani che, infastiditi dal loro abbaiare che spaventava la fauna selvatica, avrebbero fatto fuoco. Inoltre, uno dei cacciatori ha ferito, fratturandogli una costola e perforandogli un timpano, il proprietario dei cani, sopraggiunto per capire cosa fosse accaduto. Ed ecco la vera faccia della caccia: violenza senza fine contro tutti. Una barbarie cui dobbiamo dire basta. Il Codice civile consente, entro certi limiti, l’accesso nei fondi per l’esercizio della caccia, seppure negli ultimi anni sono stati presentati diversi ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo da parte di agricoltori italiani per impedire l’attività di caccia nei loro fondi. L’interrogazione è volta dunque a chiedere se i ministri intendano adottare iniziative normative per far sì che il proprietario del fondo agricolo debba esprimere il consenso per l’accesso dei cacciatori”. Sarli e La Mura hanno partecipato inoltre alla conferenza stampa indetta dal Comitato del referendum per abolire la caccia stamane all’ingresso di Palazzo Montecitorio per protestare contro alcuni Comuni che hanno consegnato i certificati elettorali dei firmatari del referendum in estremo ritardo mettendo a rischio la validità dello stesso. “Un vero e proprio boicottaggio ad opera di pochi Comuni che hanno consegnato con ritardo o ancora devono consegnare la documentazione necessaria. Un problema di pochi Comuni che però ricade su tutta la cittadinanza italiana inficiando un diritto costituzionale che deve essere garantito. Parliamo della validità di circa 20mila firme su oltre 500mila raccolte. Siamo vicine al Comitato promotore del referendum e con tutti gli altri parlamentari vicini alla causa andremo avanti affinché i diritti degli italiani siano rispettati”.

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LEGGE SALVAMARE – VIRGINIA LA MURA (SI) ESAMINA GLI ARTICOLI DEL PROVVEDIMENTO

Nella relazione letta in Aula in occasione del voto sulla legge SalvaMare, la senatrice Virginia La Mura ha parlato delle novità introdotte dagli articoli del provvedimento.

“L’articolo 3 disciplina le CAMPAGNE DI PULIZIA e la categoria dei soggetti promotori è ampia, comprendendo, ad esempio, i gestori delle aree protette, le associazioni ambientaliste, le associazioni dei pescatori, le cooperative e le imprese di pesca. Il cuore del provvedimento, insieme ai primi articoli è l’articolo 4, per la promozione dell’ECONOMIA CIRCOLARE, occupandosi della definizione dei criteri e le modalità con cui i rifiuti accidentalmente pescati e quelli volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come rifiuti per entrare nel circuito dell’economia circolare. All’articolo 6 è stata introdotto in Commissione ambiente la norma per ridurre l’impatto dell’inquinamento marino derivante dai fiumi attraverso la sperimentazione per 3 anni di SISTEMI DI RACCOLTA AUTOMATICA dei rifiuti galleggianti presenti nei fiumi per evitare che questi finiscano a mare. Ogni anno dai fiumi europei finiscono in mare più di 600 milioni di macrorifiuti galleggianti (maggiori di 2,5 cm), incluso il monouso, ed il 40% degli oggetti arriva al mare già frammentato. L’articolo 8 sulle CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE, è stato modificato nel corso dell’esame in Commissione ambiente con lo scopo di assicurare un’adeguata informazione ai pescatori e agli operatori del settore circa le modalità di conferimento dei rifiuti. Oltre alle campagne di sensibilizzazione, all’articolo 9 la legge reca disposizioni per la PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE nelle scuole di ogni ordine e grado per rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente, e, in particolare, del mare e delle acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti. Inoltre, si promuovono le corrette pratiche di conferimento dei rifiuti, sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione della plastica, sui sistemi di riutilizzo disponibili. L’articolo 11 prevede un RICONOSCIMENTO AMBIENTALE in favore degli imprenditori ittici che utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano alle campagne di pulizia e conferiscono i rifiuti. All’articolo 12 è stata inoltre inserita, nel corso dell’esame in Commissione Ambiente, la norma in materia di prodotti che rilasciano MICROFIBRE sintetiche (inferiore a 5 mm) con lo scopo di fornire informazioni trasparenti ai consumatori in merito alla vendita in Italia di qualsiasi prodotto tessile o di abbigliamento, che rilasci microfibre ad ogni lavaggio contribuendo all’inquinamento da plastiche del mare. L’articolo 13 introduce la via statale per la realizzazione degli impianti di DESALINIZZAZIONE. Una norma necessaria per la tutela dell’ecosistema marino e in particolare per gli ecosistemi delle acque salmastre, come le lagune costiere. La norma risponde all’esigenza di considerare gli impatti ambientali degli impianti di desalinizzazione, che rappresentano uno strumento per affrontare il problema della siccità e della carenza di acqua, problema destinato ad aggravarsi per effetto del cambiamento climatico con maggior impatto previsto per l’Europa meridionale e sudoccidentale, dove la portata dei fiumi durante l’estate potrebbe diminuire fino al 40% con effetti devastanti per la vita acquatica, in uno scenario di aumento della temperatura di 3 gradi centigradi, secondo il recente Report “Water resources acroos Europe – confronting water stress: an updated assessment” dell’Agenzia europea dell’Ambiente. In Commissione Ambiente abbiamo introdotto l’articolo 14 per il contenimento dell’impatto sull’ambiente derivante dalle attività di ACQUACOLTURA E DI PISCICOLTURA, previsto dall’articolo 111 del Codice dell’ambiente. Si intende porre rimedio al gravissimo ritardo nell’adozione del decreto per la definizione dei criteri ambientali relativi all’installazione degli impianti a mare. Sono infatti ben 15 anni che le attività di acquacoltura e di piscicoltura sono state esercitate in assenza di criteri di contenimento ambientale, a discapito della salute degli ecosistemi marini costieri e favorendo lo sviluppo di attività illecite, come denunciano da anni diverse associazioni ambientaliste. Infine si istituisce con l’articolo 15, presso il Ministero della transizione ecologica, il TAVOLO INTERMINISTERIALE DI CONSULTAZIONE PERMANENTE, con funzioni di coordinamento dell’azione di contrasto dell’inquinamento marino e con l’articolo 16 la previsione rispetto alla quale il Ministro della transizione ecologica presenti alle camere una RELAZIONE ANNUALE sull’attuazione della legge SalvaMare”.

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LEGGE SALVAMARE – VIRGINIA LA MURA: “I RIFIUTI PLASTICI SONO UN PROBLEMA PRIMARIO”

 

“Attorno alla legge Salvamare si è creato un forte interesse da parte del mondo imprenditoriale, non solo italiano, che ha necessità di recuperare il marine litter per il suo utilizzo nella filiera dell’economia circolare impegnando ingenti finanziamenti. I rifiuti abbandonati in mare sono una risorsa che dobbiamo assolutamente recuperare non solo per implementare la filiera dell’economia circolare ma perché la vita acquatica che si svolge sui fondali marini sta soffocando sotto il peso dei rifiuti affondati distruggendo gli habitat bentonici, e non solo, i rifiuti galleggianti ostacolano gli importantissimi processi di scambio chimico-fisico tra aria e mare. Penso ad esempio all’energia solare che attiva la fotosintesi clorofilliana e dunque la vita in mare, l’importantissimo scambio di ossigeno tra aria e acqua. Gli animali ingeriscono rifiuti galleggianti, non solo quelli che vediamo sulle superfici del mare ma a tutte le profondità, scambiandoli per plancton, come ad esempio le buste trasparenti che vengono ingerite al posto delle meduse, condannandoli ad una morte atroce con importanti ripercussioni sulla diminuzione degli stock ittici e non solo. Alcuni studi condotti all’ospedale Fatebenefratelli hanno rilevato la presenza di polipropilene nella placenta e nel feto di alcune donne. Questo provvedimento è stato implementato con la collaborazione di tutte le forze politiche e di questo ringrazio le colleghe e i colleghi delle Commissioni ambiente della Camera dei Deputati e del Senato, e per ultimo voglio ringraziare il Ministro Costa, che ha avuto la sensibilità di comprendere l’urgenza di affrontare il problema dei rifiuti in mare sin dall’inizio del suo mandato”, così la senatrice Virginia La Mura, relatrice della legge SalvaMare, intervenendo in Aula per il voto del provvedimento.

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DDL ZAN – VIRGINIA LA MURA: “SENATO LONTANO DAL PAESE REALE”

“È stato scioccante leggere sullo schermo dell’Aula del Senato che 154 parlamentari hanno votato a favore dell’affossamento del ddl Zan. Purtroppo si deve constatare che l’omotransfobia è oggi il partito dominante in Senato, lontanissimo dalla realtà di un Paese la cui società negli ultimi anni, come dimostrano le piazze che hanno manifestato a Roma e Milano, ha affrontato cambiamenti socio-culturali importanti. Molti senatori ieri hanno festeggiato, e non per aver conquistato qualcosa, ma per essere riusciti a sottrarre. Sottrarre diritti di tutela della persona che dovrebbero essere scontati. E di questo c’è davvero da vergognarsi”.

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