“Il voltafaccia del Movimento 5 Stelle sulla questione Xylella è ormai farsesco. Coloro che sono arrivati in Parlamento brandendo la spada dell’onestà ora portano avanti quello che già Pd e Forza Italia agognavano da tempo: l’eliminazione del patrimonio olivicolo pugliese e una riconversione verso un modello intensivo a discapito dei cittadini e a tutto vantaggio degli interessi di pochi” ad affermarlo è il senatore Saverio De Bonis (gruppo Misto).
“Parlano di Scienza ma non dimentichiamo che ad avvalorare la tesi dell’eradicazione come unica soluzione è solo un ristretto gruppetto di luminari baresi che ha gestito la ricerca su Xylella in maniera verticistica e monopolistica, ad oggi in gran parte indagati dalla Procura e criticati da autorevoli scienziati nazionali e internazionali alcuni dei quali auditi anche in Commissione Agricoltura. Non solo quindi non si tiene conto della Magistratura, della volontà popolare e dell’opinione di tanti esperti e professori, ma qui non si considerano neppure i rischi a cui verranno sottoposti i cittadini pugliesi con queste scellerate decisioni. Stiamo parlando di migliaia di tonnellate di pesticidi come l’acetamiprid e la deltametrina, sversati per legge in aree rurali e abitative. Fitofarmaci con un impatto accertato devastante sulla salute delle persone, bambini in primis, sull’ambiente, sulle api, sul settore biologico e sulla biodiversità. Un rischio elevatissimo a fronte di nessun risultato garantito. È proprio la scienza infatti ad affermare, in linea con quanto dichiarato anche dall’Efsa, l’attestata inefficacia di eradicazioni e irrorazioni una volta che il patogeno si è insediato in pieno campo. Con onestà allora i portavoce del Movimento 5 Stelle dovrebbero ammettere che, lungi dal contrastare la Xylella, si vuole imporre a suon di multe e imposizione di reimpianti di cultivar brevettate il cosiddetto modello spagnolo. Un modello che ha già mostrato ampiamente i suoi amari frutti. Perdita di qualità dei prodotti, aumento dell’uso di pesticidi, desertificazione dei suoli, incapacità dei piccoli produttori di pagare input chimici, idrici, royalties e macchinari sempre più cari, accaparramento delle terre nelle mani di pochi, perdita di tantissimi posti di lavoro, abbandono delle campagne e di interi paesi, è questo il progetto che il Movimento 5 Stelle ha per la Puglia e il sud in generale?”