“I pastori della Sardegna hanno ragione ed è urgentissimo fronteggiare una situazione che senza un intervento immediato rischia di precipitare nella miseria 14mila aziende agricole dell’isola. I dati parlano da soli e dicono che siamo già molto oltre l’allarme rosso: tre anni fa il prezzo del latte era 1,20 euro al litro per un introito complessivo di 456 mld di euro. Oggi il prezzo al litro del latte è di 0,60, euro, cioè 10 cm in meno di quanto costa ai produttori. E’ un dimezzamento che comporterà una perdita di 228 mln di euro”, afferma la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.
“Dodicimila allevatori della Sardegna sono vittime dei soprusi quotidiani derivanti dallo squilibrio nella filiera del prodotto, dove pochi trasformatori e distributori decidono i prezzi a loro esclusivo vantaggio. Abbiamo approvato in Parlamento una disposizione specifica sulle pratiche sleali e sugli abusi di posizione dominante nella produzione e nel commercio dei prodotti deperibili, il Governo chiarisca per quale motivo non viene applicata.”
La capogruppo De Petris ha presentato oggi una interrogazione urgente al Ministro delle Politiche Agricole e al Ministro dell’Interno sulla situazione del latte in Sardegna e sulla protesta dei pastori.
“L’autorità Antitrust – dichiara la senatrice – avrebbe dovuto già da tempo accendere i riflettori sulla filiera del latte sardo, come previsto dall’art.62 del decreto-legge n.1 del 2012. E’ in gioco non solo la sopravvivenza della pastorizia, ma una parte irrinunciabile della cultura e della tradizione dell’isola. Abbiamo notizia che prefetti e questori hanno già provveduto in più occasioni ad identificazioni e denunce a carico dei manifestanti che rischiano, fra l’altro, di incorrere nelle nuove sanzioni contro le manifestazioni stradali introdotte dal cosiddetto decreto sicurezza. Invece di organizzare la repressione, il Ministro dell’Interno e il Ministro delle Politiche Agricole si occupino di difendere l’interesse dei più deboli e di aprire una prospettiva di sviluppo per un prodotto fondamentale per l’economia della Sardegna.”