“Capisco l’ira del ministro Salvini, le cui tesi vergognose sono state smentite dalla gip di Agrigento e ora anche dal pm che non convalida l’espulsione di Carola Rackete. Ma il ministro Salvini farà bene a capire che l’Italia è un Paese democratico, nel quale vige la separazione dei poteri. I suoi strilli contro la magistratura dimostrano solo quanto sia digiuno degli elementi basilari della democrazia così come è digiuno dei più elementari sentimenti di umanità e solidarietà. Che poi sia proprio lui, dopo essersi sottratto nel modo più vile alla giustizia, a chiedere la forca per chi si è reso colpevole di salvare vite umane è semplicemente grottesco”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.
“La tremenda strage di migranti in Libia vale purtroppo più di ogni parola a dimostrazione del fatto che la Libia è l’opposto esatto di un porto sicuro. E’ dunque molto grave prorogare una missione che equivale a una licenza di torturare e uccidere esseri umani indifesi e la non partecipazione al voto del Pd è una posizione pilatesca e ampiamente insufficiente. Dopo anni di imbarbarimento, del quale si è avvantaggiata solo la propaganda xenofoba e feroce della Lega, è ora che l’Italia cambi strada”, conclude la senatrice di LeU.