All Posts Tagged: Leu

AUTONOMIE – CAPIGRUPPO LeU: “PROPOSTO INTERGRUPPI SU NODI RIFORMA. FONDAMENTALE CHE IL PARLAMENTO POSSA ESERCITARE PROPRIE PREROGATIVE COSTITUZIONALI”

“Abbiamo proposto oggi la costituzione di un intergruppo composto da parlamentari sia di maggioranza che delle minoranze sui nodi, i problemi e i rischi che l’accordo sulle autonomie rafforzate comporta”, dichiarano i capigruppo di LeU Loredana De Petris e Federico Fornaro al termine dell’incontro svoltosi al Senato con la partecipazione di numerosi parlamentari oltre che di costituzionalisti ed esperti.

“In questa vicenda ci sono problemi di merito ma anche di metodo. Riteniamo fondamentale impedire che una materia così importante e delicata passi senza un adeguato esame del Parlamento. Appellarsi all’art. 8 della Costituzione, pensato a tutela delle minoranze religiose, è infatti solo un volgare espediente per impedire al Parlamento sovrano di esercitare le proprie prerogative costituzionali”.

Approfondisci

AUTONOMIE – DE PETRIS (LeU): “ASSURDO PENSARE DI INCIDERE A FONDO SULLA VITA DEI CITTADINI SENZA UN ADEGUATO PASSAGGIO PARLAMENTARE”

“L’accordo sulle autonomie rafforzate rischia di incidere profondamente sulla vita dei cittadini. Pensare di farlo limitando il ruolo del Parlamento a una mera ratifica, del tipo prendere o lasciare, senza che i rappresentanti del popolo e dei territori possano intervenire ed emendare è inconcepibile. Invece è proprio quello che il governo vorrebbe fare appellandosi a un articolo della Costituzione, l’art. 8, che riguarda una questione molto diversa: quella dei rapporti con le confessioni religiose acattoliche”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris aprendo i lavori dell’incontro-convegno in corso al Senato sulla riforma delle autonomie.

“Alcune parti della bozza d’accordo confliggono vistosamente con l’art. 3 della Costituzione e per questo il dibattito si è concentrato sui residui fiscali e sui Lep. Ma c’è una competenza, quella sull’Ambiente, in merito alla quale non basta neppure il rispetto dei Lep. L’Ambiente deve restare di competenza nazionale. E’ assurdo che un Paese prima firmi gli accordi di Parigi sul clima e poi deleghi alle autonomie regionali la decisione sul se e sul come applicare quegli accordi”.

Approfondisci

CONFERENZA STAMPA

 

AUTONOMIA DIFFERENZIATA O SECESSIONE MASCHERATA?

20 febbraio 2019, ore 15.00

Sala “Caduti di Nassirya”, Palazzo Madama

presso il Senato della Repubblica

piazza Madama, 11 – Roma

“Invitiamo tutti i colleghi parlamentari a discutere sul regionalismo differenziato e avviare la costituzionedi un intergruppo parlamentare sul tema”.

Intervengono:

 

Loredana De Petris, Capogruppo di LEU e Presidente del Gruppo Misto, Senato della Repubblica;                                                                                                                

Federico Fornaro, Presidente del Gruppo LEU, Camera dei Deputati;

 

– Gianfranco Viesti, Professore ordinario di Economia Applicata, Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari;

 

– Massimo Villone, Professore emerito di Diritto costituzionale nell’Università degli studi di Napoli Federico II;

 

parteciperanno diversi esponenti della cultura e dell’associazionismo e numerosi Deputati e Senatori di diversi gruppi.

Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo 
al Senato della Repubblica o ad organi del Senato medesimo
L’accesso alla sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.
I giornalisti devono accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax allo 0667062947.
Approfondisci

DICIOTTI – DE PETRIS (LeU): “PER IL M5S SALVINI PUO’ AGIRE AL DI FUORI DALLA LEGGE E FARLA FRANCA. IL GOVERNO VAL BENE UN’ABIURA”

“Il voto della piattaforma Rousseau ha salvato il ministro Salvini sottraendolo al giudizio della magistratura. Non è stata certo una sorpresa. Da un pezzo si era capito che, dopo aver affermato per anni che ci si difende nei processi e non dai processi, i vertici del M5S avevano deciso che in questo caso si doveva invece difendere a tutti i costi il vicepremier dal processo e gli iscritti si sono uniformati. Il governo val bene un’abiura. I pentastellati hanno consacrato un nuovo principio: purché facciano parte del loro governo, i ministri possono agire al di fuori della legge”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Approfondisci

AUTONOMIA – DE PETRIS (LEU): “IMPEDIRE SECESSIONE MASCHERATA”

“La bozza di accordo sulle autonomie rafforzate presentata dalla ministra Stefani prefigura una trasformazione radicale del Paese, di portata persino superiore a una riforma della Costituzione. Non si tratta più di autonomia regionale ma di una secessione delle aree territoriali più ricche che viola princìpi fondamentale sanciti dalla Costituzione”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“E’ del tutto inaccettabile un calcolo dei cosiddetti fabbisogni standard delle Regioni che chiedono maggiore autonomia sulla base del gettito fiscale di quelle stesse Regioni. E’ necessario ed è  reso obbligatorio dalla nostra Costituzione partire invece dal calcolo dei Lep, i Livelli essenziali di prestazione, per evitare di dividere gli italiani in cittadini di serie A e di serie B.  Per la stessa ragione non si può pensare di affidare alle singole Regioni la totale competenza su materie come la Sanità, l’Istruzione e le Infrastrutture, per non parlare dell’Ambiente. Intendiamo forse, dopo aver firmato l’accordo di Parigi, delegare alle singole Regioni la scelta sul rispettarlo o meno? In ogni caso è del tutto inconcepibile che una riforma di questa portata e che rischia di incrinare il principio dell’eguaglianza tra tutti i cittadini venga approvata con un solo voto del parlamento, come se fosse una mera ratifica. Deve essere discusso approfonditamente ed emendato dal parlamento e appellarsi all’art.8 della Costituzione per riapplicare il modello dei culti acattolici al regionalismo differenziato è una pura truffa che mira a imbavagliare il Parlamento costringendolo alla scelta tra prendere e lasciare”.


Approfondisci

TAV – DE PETRIS (LeU): “NON C’ERA BISOGNO DI COMMISSIONI PER SAPERE CHE E’ UN’OPERA INUTILE E DANNOSA”

“Non c’era bisogno delle consulenze e delle analisi commissionate dal governo per sapere che la Tav è un’opera poco utile e molto dannosa, sulla quale molti si impuntano non per razionalità ma per difendere una bandiera. Del resto non è mica un caso se in decenni la Tav ha fatto così pochi passi avanti”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Di opere questo Paese ha bisogno, ma di opere utili per i cittadini. Per esempio Salvini, dopo aver vinto le elezioni, potrebbe preoccuparsi dei pendolari dell’Abruzzo e investire i miliardi che dovrebbero essere sprecati per la tratta Torino-Lione in linee ferroviarie in grado di rendere i loro spostamenti meno drammatici, lunghi e difficoltosi. Non capisco poi il discorso sui posti di lavoro che senza la Tav andrebbero persi, ripetuto ogni giorno dal presidente di Confindustria Boccia. Investire in opere infrastrutturali utili non significherebbe anche posti di lavoro? Insistono solo sulla Tav perché hanno una passione per i tunnel o per calcoli meno infantili e innocenti?”.

Approfondisci

PASTORI SARDI – DE PETRIS (LeU): “SOPRUSI NELLA FILIERA A DANNO DEGLI ALLEVATORI”

 

“I pastori della Sardegna hanno ragione ed è urgentissimo fronteggiare una situazione che senza un intervento immediato rischia di precipitare nella miseria 14mila aziende agricole dell’isola. I dati parlano da soli e dicono che siamo già molto oltre l’allarme rosso: tre anni fa il prezzo del latte era 1,20 euro al litro per un introito complessivo di 456 mld di euro. Oggi il prezzo al litro del latte è di 0,60, euro, cioè 10 cm in meno di quanto costa ai produttori. E’ un dimezzamento che comporterà una perdita di 228 mln di euro”, afferma la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

 “Dodicimila allevatori della Sardegna sono vittime dei soprusi quotidiani derivanti dallo squilibrio nella filiera del prodotto, dove pochi trasformatori e distributori decidono i prezzi a loro esclusivo vantaggio. Abbiamo approvato in Parlamento una disposizione specifica sulle pratiche sleali e sugli abusi di posizione dominante nella produzione e nel commercio dei prodotti deperibili, il Governo chiarisca per quale motivo non viene applicata.”

        La capogruppo De Petris ha presentato oggi una interrogazione urgente al Ministro delle Politiche Agricole e al Ministro dell’Interno sulla situazione del latte in Sardegna e sulla protesta dei pastori.

        “L’autorità Antitrust – dichiara la senatrice – avrebbe dovuto già da tempo accendere i riflettori sulla filiera del latte sardo, come previsto dall’art.62 del decreto-legge n.1 del 2012. E’ in gioco non solo la sopravvivenza della pastorizia, ma una parte irrinunciabile della cultura e della tradizione dell’isola. Abbiamo notizia che prefetti e questori hanno già provveduto in più occasioni ad identificazioni e denunce a carico dei manifestanti che rischiano, fra l’altro, di incorrere nelle nuove sanzioni contro le manifestazioni stradali introdotte dal cosiddetto decreto sicurezza. Invece di organizzare la repressione, il Ministro dell’Interno e il Ministro delle Politiche Agricole si occupino di difendere l’interesse dei più deboli e di aprire una prospettiva di sviluppo per un prodotto fondamentale per l’economia della Sardegna.”

Approfondisci

SCUOLA – DE PETRIS (LEU): “ATTACCO VOLGARE A DOCENTI E STUDENTI DEL SUD, BUSSETTI SI VERGOGNI!”

“Si vergogni il Ministro Bussetti per quell’affermazione “sprezzante” nei confronti della scuola del Mezzogiorno. E ancora più patetico il tentativo di  chiarire il concetto.  Seminare discredito su insegnanti del sud, è la strategia scelta da sempre dalla lega nord per far passare, presso la pubblica opinione, i tagli pesanti e la regionalizzazione della scuola che si appresta a fare insieme al Governo”. Lo afferma la Senatrice di LeU Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto, che annuncia una interrogazione in proposito.

“Se il percorso sull’autonomia differenziata dovesse andare avanti, nei prossimi anni si dovrà fare i conti con un taglio di classi, di tempi pieni, di orari, di discipline, di insegnanti di sostegno, con una scuola pubblica ridotta ai minimi termini e forse del tutto cancellata. Così, il ministro Bussetti, sponsorizzato dalla Lega, coglie l’occasione per dare libero sfogo, fra l’altro, alla comprensibile frustrazione nordista, e addita alla furia leghista, il colpevole: la scuola meridionale! E si sa che l’insofferenza per i lavoratori che provengono dal sud è una storica battaglia della lega. Un attacco così volgare e insensato non merita di essere discusso, certamente va respinto al mittente senza nessuna indulgenza per i cosiddetti “toni coloriti” che mascherano intenti eversivi. Il Governo ponga rimedio a questo e costruisca con competenza e serietà le condizioni per riqualificare la scuola, anche se è molto più difficile che lanciare grida sconclusionate in una permanente campagna elettorale giallo-verde”.

Approfondisci

DIETRO QUESTA LEGGE ‘SPOT’ DI RIFORMA COSTITUZIONALE SI NASCONDE IL MORBO DELL’ANTIPARLAMENTARISMO

La legge di riforma costituzionale, che riduce drasticamente il numero dei senatori e dei deputati, è stata giustificata e spiegata prima di tutto con la necessità di ridurre i costi della politica. Si tratta dell’ennesimo strumento propagandistico ai soli fini elettorali. C’è qualcosa di profondamente allarmante nel ridurre una questione fondamentale ed essenziale come quella della democrazia rappresentativa a faccenda di costi e risparmi, come se si trattasse del bilancio di una drogheria. Bisogna avere il coraggio di dire che la democrazia ha i suoi costi, che pagare quei costi è giusto e che quei costi non hanno nulla a che spartire con la retorica “anti-casta”.
Del resto, questa retorica anti-casta è valida a corrente alternata, e cioè solo quando serve a infliggere colpi al Parlamento e alla democrazia parlamentare. Può invece essere tranquillamente messa da parte, a quanto pare, quando bisogna salvare il ministro Salvini da un giusto processo per aver agito al di fuori della legge e contro la legge! Ma che un nodo così vitale per il funzionamento della democrazia sia svilito e ridotto a contabilità non è un caso. Dietro questa impostazione si intravede purtroppo molto nitidamente una tendenza nefasta che riemerge periodicamente, come un fiume carsico, nella storia politica italiana: l’antiparlamentarismo, l’insofferenza non per il costo della democrazia parlamentare ma per la democrazia parlamentare in sé, la diffidenza verso la democrazia rappresentativa. E ancora, il mantra delle riforme costituzionali che avevano come unico obiettivo, così come per la riforma Boschi-Renzi, di ridefinire i rapporti tra poteri a solo vantaggio dell’esecutivo. Questi tratti divengono oggi preponderanti nella concezione di democrazia della maggioranza giallo-verde, e in particolare in quella dei 5 stelle, accompagnata dalle dichiarazioni di Casaleggio e di Grillo sulla fine del Parlamento.
L’identificazione del Parlamento con la casta, l’obiettivo di introdurre il vincolo di mandato, l’insofferenza, se non proprio la battaglia, contro i corpi intermedi, ne costituisce la cifra più evidente.
Che ci si trovi di fronte a una crisi profonda della democrazia rappresentativa, in Italia come in molti altri Paesi occidentale, è certo. Ma un problema così esiziale dovrebbe essere affrontato con serietà, profondità, capacità di analizzare le trasformazioni che determinano questa crisi, non riducendola a un problema di tagli lineari che peraltro produrrà un ulteriore affievolimento del rapporto tra eletti e elettori. 

Sarebbe stato necessario, in Italia, intervenire drasticamente per limitare fortemente il ricorso alla decretazione d’urgenza, che è all’origine dello slittamento delle funzioni del Parlamento dalla postazione centrale assegnatagli dalla Costituzione a un ruolo sempre più subalterno e ancillare rispetto al potere esecutivo.
Mentre al Senato si discuteva sulla riduzione del numero dei parlamentari, alla Camera era in aula la riforma della Carta che introdurrà il referendum propositivo. Noi siamo sempre stati favorevolissimi all’introduzione di strumenti di democrazia diretta. Ma perché questi strumenti funzionino positivamente e non si traducano in plebiscitarismo, che della democrazia diretta è solo una cupa caricatura, è necessario che siano allo stesso tempo confermate e rafforzate il ruolo e il funzionamento della democrazia rappresentativa, dunque del Parlamento. Democrazia partecipata e democrazia rappresentativa non sono e non possono essere contrapposti. Devono essere complementari.
Non si può infine tacere sul fatto che, con questa legge elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari porta le soglie di sbarramento a livelli stratosferici, innanzitutto intaccando in modo pressoché irreparabile il pluralismo della rappresentanza. Resteranno fuori dal Parlamento tutte le minoranze, innanzitutto quelle politiche. Supereranno quella soglia di sbarramento pochissimi partiti, non più di tre. E’ un altro colpo durissimo inflitto alla democrazia sostanziale, alla democrazia rappresentativa, al diritto di tutti i cittadini e gli elettori di essere rappresentati in Parlamento.

Loredana De Petris
Senatrice di Liberi e Uguali
Presidente del Gruppo Misto

Approfondisci