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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “IL DECRETO CRESCITA E LO SBLOCCACANTIERI INTRODUCONO NUOVA DEREGULATION. ABBASSANO LE TUTELE E AUMENTANO IL CONSUMO DEL SUOLO”

“Sul decreto Crescita come sullo Sbloccacantieri la confusione regna sovrana, al punto che i due decreti contengono in alcuni casi disposizioni contraddittorie, ad esempio sui tempi del silenzio/assenso per i pareri delle Soprintendenze sui beni culturali, paesaggistici e archeologici, che il decreto crescita abbassa a 90 giorni e lo Sbloccacantieri addirittura a 60 giorni. Purtroppo però una cosa, pur nel caos complessivo, sembra essere chiara: nonostante alcuni elementi positivi come il sostegno all’economia circolare e il sisma-bonus, l’ispirazione di fondo è opposta e apre le porte ancora una volta a una selvaggia deregulation, con semplificazioni e deroghe che porteranno inevitabilmente a un incremento del consumo di suolo, al contrario di quanto promesso dall’ M5S in campagna elettorale, e a un preoccupante indebolimento della tutela dei beni culturali e archeologici”, commenta la senatrice di LeU  Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Il taglio dei tempi necessari per il  silenzio/assenso comporterà un drastico abbattimento delle tutele, dal momento che non si è fatto nulla per colmare lo stato di grave carenza di personale in cui versano le Soprintendenze e che renderà quasi impossibile dare un parere in tempi così limitati. La soglia della possibilità di affidare lavori in subappalto dal 30 al 50% dell’opera, coniugata con la pratica del massimo ribasso, e l’innalzamento sino a 200mila euro dei lavori che possono essere commissionati senza bando e per affidamento diretto faranno precipitare la qualità dei lavori e spalancheranno le porte alla corruzione e all’illegalità diffusa, anche in questo caso alla faccia dei proclami del M5S. Le deroghe sui limiti di densità edilizia, sulla scia di quanto già fatto da alcune pessime leggi regionali, sfrutterà l’alibi della riqualificazione urbana per agevolare e accelerare drasticamente il consumo di suolo. Se a questo nuovo scempio aggiungiamo la nuova ondata di condoni sulle cartelle esattoriali diventa chiaro che il governo del cambiamento è fermamente deciso a non cambiare proprio niente”, conclude la presidente De Petris

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XYLELLA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): ” M5S IN LINEA CON PD E FORZA ITALIA NEL DISTRUGGERE OLIVICOLTURA PUGLIESE ”

“Il voltafaccia del Movimento 5 Stelle sulla questione Xylella è ormai farsesco. Coloro che sono arrivati in Parlamento brandendo la spada dell’onestà ora portano avanti quello che già Pd e Forza Italia agognavano da tempo: l’eliminazione del patrimonio olivicolo pugliese e una riconversione verso un modello intensivo a discapito dei cittadini e a tutto vantaggio degli interessi di pochi” ad affermarlo è il senatore Saverio De Bonis (gruppo Misto).

Parlano di Scienza ma non dimentichiamo che ad avvalorare la tesi dell’eradicazione come unica soluzione è solo un ristretto gruppetto di luminari baresi che ha gestito la ricerca su Xylella in maniera verticistica e monopolistica, ad oggi in gran parte indagati dalla Procura e criticati da autorevoli scienziati nazionali e internazionali alcuni dei quali auditi anche in Commissione Agricoltura. Non solo quindi non si tiene conto della Magistratura, della volontà popolare e dell’opinione di tanti esperti e professori, ma qui non si considerano neppure i rischi a cui verranno sottoposti i cittadini pugliesi con queste scellerate decisioni. Stiamo parlando di migliaia di tonnellate di pesticidi come l’acetamiprid e la deltametrina, sversati per legge in aree rurali e abitative. Fitofarmaci con un impatto accertato devastante sulla salute delle persone, bambini in primis, sull’ambiente, sulle api, sul settore biologico e sulla biodiversità. Un rischio elevatissimo a fronte di nessun risultato garantito. È proprio la scienza infatti ad affermare, in linea con quanto dichiarato anche dall’Efsa, l’attestata inefficacia di eradicazioni e irrorazioni una volta che il patogeno si è insediato in pieno campo. Con onestà allora i portavoce del Movimento 5 Stelle dovrebbero ammettere che, lungi dal contrastare la Xylella, si vuole imporre a suon di multe e imposizione di reimpianti di cultivar brevettate il cosiddetto modello spagnolo. Un modello che ha già mostrato ampiamente i suoi amari frutti. Perdita di qualità dei prodotti, aumento dell’uso di pesticidi, desertificazione dei suoli, incapacità dei piccoli produttori di pagare input chimici, idrici, royalties e macchinari sempre più cari, accaparramento delle terre nelle mani di pochi, perdita di tantissimi posti di lavoro, abbandono delle campagne e di interi paesi, è questo il progetto che il Movimento 5 Stelle ha per la Puglia e il sud in generale?”

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FAMIGLIA – DE PETRIS (LeU): “DDL PILLON NON VA DISCUSSO MA RITIRATO. SPERO CHE ALLE PAROLE DI SPADAFORA SEGUANO I FATTI”

 

“Mi auguro che alle parole del sottosegretario Spadafora seguano i fatti, che il M5S non ceda come è abituato a fare agli imperativi della Lega e che il ddl Pillon sia davvero archiviato per sempre”, afferma la capogruppo di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“E’ in atto un radicale tentativo  di imporre al Paese una totale regressione, che mira a colpire soprattutto le donne. Questa manovra è molto pericolosa e va fermata prima che dilaghi. Il ddl Pillon non è solo una legge che mira a colpire le donne riportandole a un ruolo di completa subalternità. E’ anche, come si è visto al congresso di Verona, una testa di ponte in vista di un ritorno indietro di decenni sia per le donne che nella concezione della famiglia. Il ddl Pillon non è riformabile. Deve essere ritirato e spero che nessuno in Parlamento arretri, a partire dal Movimento Cinque Stelle che ha già gravi responsabilità per aver permesso che si arrivasse a questo punto”, conclude la senatrice di LeU.

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DICIOTTI – DE PETRIS (LEU): “SALVINI CONFERMA CHE FU SEQUESTRO A SCOPO DI PROPAGANDA”

“Nel suo intervento in aula il ministro Salvini non ha aggiunto nulla a quanto era già noto e già chiaro. Non c’era nessuna necessità di sequestrare i migranti a bordo della nave ‘Diciotti’ in nome dell’interesse pubblico. La spiegazione che il ministro implicitamente accampa quando parla della trattativa che era in corso con la Ue è raccapricciante e rivelatoria: i profughi furono sequestrati per condizionare una trattativa, come si usa fare con gli ostaggi, e a puro scopo di propaganda”, commenta la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Penso che il M5S sia perfettamente consapevole di questa assenza di qualsivoglia interesse pubblico preminente e che abbia deciso di calpestar i propri stessi principi per puro opportunismo politico. Così facendo si assume una responsabilità molto grave perché negare l’autorizzazione a procedere oggi significa revocare un intero sistema di regole, di diritto, di rispetto delle leggi. Il precedente che si sta stabilendo è un’immunità di fatto per chi governa”, conclude la presidente De Petris.

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TAV – DE PETRIS (LEU): “NON E’ CAMBIATO NIENTE, ENNESIMA RESA DEI 5S”

“Oggi il cda di Telt decide di pubblicare i bandi di gara per la prosecuzione del Tav, così come previsto e annunciato. La messa in scena allestita dal governo in questi giorni per nascondere il cedimento completo di M5S è puro inganno. La verità è che non è cambiato niente: il Tav va avanti con i tempi già decisi e ancora una volta Salvini vince, concedendo ai 5S solo una striminzita foglia di fico per nascondere la resa di Di Maio”,  dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Da quando è nato il governo Conte,  l’ M5S si è rimangiato uno dopo l’altro tutti gli impegni sbandierati per anni, sul Tap, sull’Ilva e ora anche sul Tav. Abbiamo sempre detto che c’erano e ci sono tutte le condizioni politiche e tecniche per fermare un’opera tanto costosa quanto dannosa. L’unica via seria è dire chiaramente che il Tav non si farà, non per ideologia, ma perché è un’opera irragionevole che va a solo vantaggio di alcune aziende direttamente interessate. Il Movimento Cinque Stelle non ha avuto il coraggio di farlo e temo che non lo avrà neppure quando, tra pochi mesi, si chiuderà anche l’ultimo spiraglio. Noi continueremo a batterci con ogni mezzo a nostra disposizione contro il Tav, a fianco della popolazione della Val di Susa che è stata letteralmente cancellata dai calcoli e dai commenti di questi giorni, come se gli abitanti della Valle non dovessero avere più voce in capitolo su scelte che incideranno a fondo sulle loro vite”.

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TAV – DE PETRIS. DICHIARAZIONE DI VOTO SULLE MOZIONI E L’ODG

Signor Presidente, annuncio il voto contrario su tutte le mozioni e ovviamente il voto favorevole sull’ordine del giorno che abbiamo presentato. Il Sottosegretario auspica che si vada poi nella direzione indicata dal mio ordine del giorno, ma nel frattempo la mozione di maggioranza ancora una volta cerca di non decidere e di prendere tempo. Siamo arrivati a un punto – lo sapete perfettamente – per cui non è più possibile rinviare la decisione politica. I dati sono chiari e su questo mi permetterò di dire ancora alcune cose, ma è evidente a tutti che non si può pensare o illudersi di riuscire a tirare a campare, facendo partire le gare per poi magari revocarle, fino alle elezioni europee. Questo – lo dico dal punto di vista politico e mi rivolgo anche ai colleghi del Movimento 5 Stelle – non può continuare ad essere il modo di condurre e di non assumere le decisioni. La decisione politica, in questo caso, sulla TAV non solo non è più rinviabile, ma è ancora una decisione politica. Lo abbiamo ribadito varie volte e sono passati venti, trent’anni, abbiamo gli studi, le posizioni da questo punto di vista sono chiare, per quanto ci riguarda sono chiarissime. La valutazione costi-benefici l’abbiamo fatta da moltissimo tempo e, per cominciare a leggere i dati di cui disponiamo nello scenario di quello che accade nel commercio internazionale, noi sappiamo che questa opera rischia di essere un’opera non solo non prioritaria, ma che certamente, così come è stata concepita, sarà astrusa rispetto ad una decisione per quanto riguarda il piano generale dei trasporti e della logistica e rispetto ad una programmazione seria del futuro da parte del nostro Paese. Si rischia di fare un buco non solo nella montagna ma, ancora una volta, anche nei conti pubblici. Il famoso finanziamento dell’Unione europea – ricordiamocelo bene – riguarda soltanto la tratta transfrontaliera e non tutto il resto, che ovviamente è necessario a valle e dopo il buco nella montagna stessa.

Dico anche un’altra cosa: ho sentito molti interventi che richiamavano alla responsabilità le future generazioni, e proprio di questo voglio parlare. Mi dispiace, per esempio, che il nuovo segretario del Partito Democratico, come primo atto, sia andato a sponsorizzare il TAV e abbia annunciato contemporaneamente anche la partecipazione alla marcia per il clima il 15 marzo. I ragazzi che il 15 marzo faranno sciopero per richiamare tutti i governanti e i decisori politici alle proprie responsabilità per quanto riguarda l’attuazione degli accordi di Parigi – e quindi per il loro futuro – hanno risposto con chiarezza anche a quella presa di posizione. Il futuro dei nostri figli riguarda il fatto che finalmente, senza averlo fatto per anni, ci assumiamo sulle nostre spalle la decisione di un cambio di rotta, che però significa conversione ecologica dell’economia – lo dico con chiarezza in quest’Aula – e non la prosecuzione di un modello di sviluppo che non ci ha portato da nessuna parte, dopo aver messo al centro le grandi opere, senza peraltro neanche riuscire a realizzarle, e ha lasciato a se stesse le infrastrutture prioritarie.

Leggetevi i dati, non è un problema di contrapposizione tra gli investimenti per i pendolari e il trasporto pubblico locale, ma di come vengono collocate le risorse e di quale futuro si vuole disegnare, non solo per il trasporto, ma per questo Paese.

In questi anni di crisi, in cui abbiamo visto pochi posti di lavoro, le misure anticicliche che hanno funzionato sono state quelle che hanno privilegiato le opere che facevano bene al territorio, davano benessere e facevano lavorare le piccole imprese e l’economia locale. Questo è il futuro che dovremmo immaginare: quello della generazione nostra e dei nostri figli non è appeso a un tunnel di 56 chilometri, ma alla capacità di programmare e investire e di attuare una riconversione ecologica vera dei trasporti, dei consumi e del modo di concepire, sanare e curare il territorio.

Pertanto, coloro che adesso si sono svegliati tutti ecologisti, pensando che quell’investimento alla fine sia la prova della sostenibilità, si sbagliano: a nostro avviso, è esattamente il contrario, e vorrei soltanto richiamarvi a questo.

Oggi però è arrivato il momento di scegliere anche da quale parte andare, verso quale modello di sviluppo e quali investimenti per il nostro territorio e il nostro Paese. Servono razionalità e programmazione: altro che corridoi, quell’investimento sul TAV è fuori da una seria programmazione e una seria decisione per spostare drasticamente il trasporto delle merci dalla gomma al ferro, cosa che non è avvenuta. Andatevi a leggere sul sito del Ministero dell’ambiente – non di quello attuale, ma di quello precedente, in cui il dato era già presente – l’elenco dei 16 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi, gran parte dei quali va a foraggiare il trasporto su gomma e l’autotrasporto, quindi esattamente il contrario di quello che oggi i fautori del TAV vorrebbero venire qui a raccontarci.

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GOVERNO – LAFORGIA (LEU): “DERIVA CROMATICA DEI GRILLINI”

 

 

“Su questo governo giallo-verde si deve fare una considerazione di carattere cromatico. Si sta tingendo sempre più di un solo colore, che è quello verde e lo si è visto nella vicenda dell’autorizzazione a non procedere nel caso Diciotti e lo si vede su tutto il resto dei provvedimenti. Questa deriva cromatica da parte dei Grillini verso la lega, non penso sia inconsapevole, c’è qualcuno che li sta portando in quella direzione. L’intelligenza politica di Salvini sta fagocitando quel movimento, quella parte politica. Siamo di fronte ad un governo che si sta compattando e poiché l’appetito vien mangiando ad un certo punto posso supporre che qualche ipotesi di accordo tra lega e M5S ci sarà anche sulle regionali. Se questo dovesse accadere ci sarà un amalgama politica e persino culturale e sarà un elemento di novità, inquietante, della politica italiana con cui dovremo
fare i conti perché sarà un nuovo blocco populista di destra di questo Paese”. Lo dice intervenendo a Rainews24 il senatore di Leu, Francesco Laforgia.

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XYLELLA – DE BONIS (GRUPPO MISTO) CUNIAL (M5S): “DOCUMENTO CONCLUSIVO IN COMAGRI E’ AFFRONTO ALLA PUGLIA”

 

“Il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla Xylella in Puglia squarcia ormai definitivamente il reale intento di questa Commissione: avallare le teorie di pochi cosiddetti ‘esperti’, ad oggi indagati, e assicurare gli interessi di chi da tempo vede in un certo tipo di olivicoltura un ostacolo ai propri progetti economici e industriali”: ad affermarlo sono la deputata 5 Stelle Sara Cunial, unico voto contrario al documento, e il senatore Saverio De Bonis del gruppo Misto.
 
“Eradicazioni forzate e irrorazioni con pesticidi perpetuate sistematicamente, procedure snelle e valutazioni del tutte soggettive sullo stato delle piante per semplificare i tagli e incoraggiare all’abbattimento. Questo testo è la miglior risposta alle richieste di associazioni di categorie, soggetti in evidente conflitto d’interesse e individui già enormemente indebitati per l’acquisto della varietà brevettata ma per nulla garantita, ma di scientifico queste conclusioni non hanno nulla. Al contrario, qui è rappresentata la visione miope di una minima parte della comunità scientifica che in maniera verticistica e monopolistica ha gestito la situazione mentre si sono ignorate completamente le denunce dei cittadini, le indagini delle Procure nonché le diverse ricerche scientifiche, alcune delle quali già pubblicate in peer review, portate avanti da autorevoli scienziati italiani e internazionali, impegnati da anni nella soluzione del problema e nella valorizzazione dell’olivicoltura pugliese, con poche risorse e ottimi risultati empirici ottenuti in campo, e che anche in questa sede hanno dimostrato il loro valore. Pd, Lega, Leu e 5 Stelle oggi si sono presi una bella responsabilità sottoscrivendo un testo che indica linee guida del tutto incostituzionali, fondate sulle teorie di un pugno di ‘super esperti’ indagati, palesemente atte alla distruzione sistematica e programmata di un territorio e della sovranità alimentare di un’intera popolazione. Non basterà alcuna indagine conoscitiva per scoprire dove sono finite le loro promesse elettorali, il rispetto per i cittadini e per il ruolo che siamo impegnati a svolgere”.

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DICIOTTI – DE PETRIS (LeU): “PER IL M5S SALVINI PUO’ AGIRE AL DI FUORI DALLA LEGGE E FARLA FRANCA. IL GOVERNO VAL BENE UN’ABIURA”

“Il voto della piattaforma Rousseau ha salvato il ministro Salvini sottraendolo al giudizio della magistratura. Non è stata certo una sorpresa. Da un pezzo si era capito che, dopo aver affermato per anni che ci si difende nei processi e non dai processi, i vertici del M5S avevano deciso che in questo caso si doveva invece difendere a tutti i costi il vicepremier dal processo e gli iscritti si sono uniformati. Il governo val bene un’abiura. I pentastellati hanno consacrato un nuovo principio: purché facciano parte del loro governo, i ministri possono agire al di fuori della legge”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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CACCIA – DE PETRIS (LEU): “SIANO STRALCIATE LE VERGOGNOSE NORME SUI CACCIATORI CONTROLLORI DELLA FAUNA SELVATICA”

 

“E’ gravissimo che alla Camera, in commissione agricoltura, sia in discussione un progetto di legge, firmato purtroppo da tutti capigruppo, che contiene anche norme volte a coinvolgere attivamente i cacciatori nel ruolo di controllori nella gestione faunistica, così da consentire gli abbattimenti di animali in qualsiasi periodo dell’anno. Tra l’altro, si tratta di un provvedimento che nulla ha a che fare con la caccia e che contiene molte misure positive a favore dell’agricoltura e della pesca. Chiediamo, pertanto, lo stralcio immediato degli articoli 31 e 32 del Pdl 892, che violano ben 5 sentenze della Corte Costituzionale che hanno sancito l’illegittimità di tali norme “.

Lo dichiara la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Da parte nostra abbiamo recentemente evitato che gli stessi emendamenti venissero approvati nell’ambito del DL Semplificazioni. E’ mai possibile che tutto quello che esce dalla porta poi rientri sempre dalla finestra? E’ inspiegabile che proprio il M5S, da sempre sostenitore di una politica ambientale vicina agli animali, sia il primi firmatario di tali inaccettabili norme. Che il controllato diventi anche il controllore è uno scempio che non possiamo permettere”. 

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