“Finalmente ha vinto il buon senso e la trasparenza: tutti potranno avere accesso agli studi sulla tossicità e cancerogenicità del glifosato ad ampio spettro, un diserbante introdotto sul mercato nel 1974 dalla “Monsanto”, azienda multinazionale di biotecnologie agrarie “.
Lo dichiara il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della commissione agricoltura, commentando le due sentenze del Tribunale dell’Ue che ha annullato le decisione dell’Efsa di negare l’accesso agli studi sul glifosato ad alcuni eurodeputati dei verdi che ne avevano fatto richiesta.
“Da tempo denuncio la pericolosità del glifosato per la salute e per l’ambiente e invoco il principio di precauzione. Per questo ho presentato una mozione affinché si sospendano subito gli effetti del comunicato del Ministero della salute del 19 dicembre 2017, con cui si è recepito il rinnovo della sostanza attiva glifosato per 5 anni, e sia assunta ogni idonea iniziativa in sede europea per promuovere la revisione delle decisioni prese in merito all’utilizzo del glifosato con regolamento di esecuzione (UE) 2017/2324 della Commissione, del 12 dicembre 2017.
Nella mozione sottoscritta anche dalla Senatrice di Leu e Presidente del gruppo Misto, Loredana De Petris, nonché dalle senatrici Nugnes, Lonardo e Papatheu, e dai senatori Buccarella, Martelli e Trentacoste, si chiede anche di “promuovere, mediante lo strumento della decretazione di urgenza, degli interventi normativi finalizzati a vietare l’utilizzo e la presenza della sostanza attiva glifosato negli alimenti. Inoltre, a disporre l’intensificazione delle attività di controllo e monitoraggio, con specifico riferimento al traffico commerciale e alle connesse operazioni, in tutte le infrastrutture portuali italiane, in particolare nei porti della Puglia dove sbarcano navi contenenti grano duro proveniente dagli Stati Uniti e dal Canada, con lo scopo di garantire la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria. Infine si chiede al Governo di adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale per proteggere la sanità pubblica nonché la salubrità dell’ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna”.